30 aprile 2006

Personaggi Valsesiani (1)


Oggi ho conosciuto un uomo che ho stimato dal primo momento in cui l'ho visto. Gli ho detto:"Piacere" e lui:"Aspetta a dire se è un piacere...".
Giuseppe è partito da Lecco quando aveva ventisei anni per realizzare il suo sogno. Cercava un posto dove battesse il sole tutto l'anno, ci fosse una sorgente d'acqua lì vicino e con un panorama spettacolare. Ha girato per le Alpi a piedi dormendo in tenda (anche d'inverno) per due anni, poi ha trovato un luogo, in Valsesia, che gli sembrava essere quello giusto. Allora si è fatto ancora qualche piccolo giro in Val D'Aosta ma, appurato che non esistesse un posto migliore dell'Alpe Sattal, è tornato qui e si è costruito la casa dei suoi sogni. Dico "si è costruito" perchè ogni accessorio ha una sua storia. Ad esempio si è portato il water su all'alpe in spalla, ma dovete sapere che l'alpe non è a cinque minuti da un centro abitato; io che sono lento ci ho messo un'ora e mezza, ma è più ripido di Kitzbühel e stasera sono distrutto.
Quel coso di legno che scende a sinistra è il suo particolarissimo rubinetto fatto in casa.
Nel 2007 saranno dieci anni che quando si è stabilito lì. Gestisce un Bed & Breakfast in casa sua e vive tutto solo a 2097 metri di altezza. "Tutto solo" si fa per dire. Oltre a lui c'è il suo (enorme) cane Yago ma sopratutto ha più amici lui di un'abitante del centro di New York poco socievole. Oggi eravamo una quindicina a casa sua. Io e alcuni miei amici, due portoghesi e alcuni signori di Fontaneto d'Agogna. Accoglie tutti in casa sua, racconta barzellette, ti spiega la sua filosofia di vita, ti mostra le sue foto, gli infiniti lavori per realizzare il suo sogno, gli incidenti, i pannelli solari e ti offre caffè, tè e pasta aglio e olio.
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Voleva fare una cosa e ce l'ha fatta, per questo lo stimo. Non ha avuto paura ed ha superato tantissime difficoltà. Forse adesso si costruisce un pollaio. Mi ha detto che nel settembre 2007, per i dieci anni, festeggia tutto il mese e chiunque andrà a trovarlo farà festa.
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Andateci, ne vale la pena. www.alpesattal.com

29 aprile 2006

Consigli del sabato (1)


"Chiunque abbia buon senso, ricorderà che le confusioni degli occhi sono di due sorti e derivano da due cause: o perché si proviene dalla luce o perché si è diretti nella luce, il che è valido tanto per l’occhio della mente quanto per quelli del corpo; e chi ricordi questo, quando vede qualcuno la cui visione sia perplessa e debole, non sarà troppo incline a ridere; per prima cosa domanderà se l’anima di quell’uomo sia emersa dalla vita più luminosa e non possa vedere perché non è assuefatta all’oscurità, oppure se, essendo passata dalle tenebre al giorno, sia abbacinata da un eccesso di luce. E riterrà l’uno felice nella sua condizione e nel suo stato e compassionerà l’altro; oppure, qualora si senta propenso a ridere dell’anima che emerge dal basso alla luce, questa sua ilarità sarà più giustificata dalla risata che accoglie colui il quale torna dall’alto fuori della luce e nella sua tana."
Platone - La Repubblica
Tratto dall'introduzione del bellissimo romanzo di fantascienza "Fiori per Algernon" di Daniel Keyes, che è uno dei pochi libri che ho letto più di una volta ed ovviamente vi consiglio caldamente.
P.S.
Siccome il sabato non ho mai voglia di scrivere, credo che lo dedicherò ai consigli su libri, CD o quant'altro.

28 aprile 2006

Sulle origini del soprannome "Busca"


Era una tranquilla giornata settembrina, credo nel 1988. Io, mio fratello Luca e mio cugino Maurizio decidemmo di andare a giocare a pallone nel campetto di Pila (ora diventato ex-campetto, in quanto al suo posto c'è il fiume Sesia). Destino volle che pochi mesi prima fosse il mio compleanno e mia zia Daniela mi regalasse un paio di scarpe da ginnastica, probabilmente da basket, della Fila. Bianche e sproporzionatamente enormi considerando il mio piede minuscolo.
Quel giorno pensai:"Perchè no?" e le infilai per andare a giocare a pallone.
Appena giunto al campo, dopo pochi tocchi era ormai evidente che quelle scarpe fossero inadeguate e che mi creassero non poco impaccio nel gestire il controllo palla. In questo momento mio fratello mi disse:"Ma che cazzo di scarponi hai messo su, sembri un buscarino!".
Il buscarino è, nel dialetto valsesiano, il boscaiolo. C'è anche il detto "Buscarino, piede grosso e cervello fino". Dalla contrazione è nato "Busca". Se poi ci aggiungete che la busca in dialetto è il filo d'erba e io sono sempre stato gracilino tutto quadra. Non c'entra nulla invece il fatto di buscarle (prenderle) anche se in effetti essendo il più piccolo ero sempre io quello che veniva picchiato (giustamente).
Comunque sia da allora tutti mi chiamano Busca e solitamente dopo qualche mese che un nuovo amico esce con noi arriva la domanda "Qual'è il tuo vero nome?" seguita immediatamente da "Come mai ti chiamano Busca?".
Ormai solo i miei genitori mi chiamano Marco, persino per mia nonna sono diventato "Al mé Busca".

27 aprile 2006

Le avventure del piccolo Mignotti (1)


Il piccolo Mignotti era la mascotte del Bar Saverio. Era un bambino di 9 anni dispettoso, egoista ed anche piuttosto stupido. Passava le ore a tentare di rubare le caramelle esposte al bancone. Saverio lo sapeva benissimo e, siccome il piccolo Mignotti era parecchio fastidioso, fingeva di andare nel retro per poi tornare all'improvviso cogliendolo sul fatto ed avvisando immediatamente i genitori, che venivano a rimproverarlo e a picchiarlo a turno.
Il passatempo preferito di Saverio era appunto quello di cogliere in fallo Mignotti in ogni suo atto illecito, anche al di fuori del Bar. Un giorno Saverio ha visto il piccolo Mignotti rubare i soldi dalle offerte di una cappelletta per comprarsi le caramelle così ha avvisato il parroco il quale ha rimproverato il piccolo Mignotti e ha mandato a chiamare i genitori, che lo hanno ripreso e punito.
Un altro giorno Saverio ha visto il piccolo Mignotti che organizzava un furto al camion dei gelati con i suoi amichetti Ponzio e Troto. Ha avvisato subito l'autista che gli stava facendo firmare la bolla il quale è immediatamente uscito, ha sventato il colpo ed ha avvisato i genitori del Mignotti che lo hanno mandato a letto senza cena e gli hanno sequestrato tutti i giochi.
La domenica dopo Saverio ha notato che il piccolo Mignotti tentava di confezionare un petardone unendo la polvere pirica di cinque petardi più piccoli. Ha subito chiamato a casa Mignotti e la mamma è prontamente intervenuta schiaffeggiando il piccolo prima che desse fuoco all'ordigno.
Il giorno dopo Mignotti è stato sorpreso da Saverio mentre tentava di evadere dalla cameretta in cui era relegato in punizione calandosi con un lenzuolo dalla finestra sul retro. Saverio ha citofonato a casa Mignotti ed il padre è sceso in strada a prendere a sberle il piccolo.
Dopo due giorni Saverio spiando dalla sua finestra della cucina con un telescopio ha scoperto il piccolo Mignotti che falsificava la firma dei genitori per una nota sul diario che aveva preso dalla maestra perchè non aveva fatto i compiti, così ha telefonato a casa Mignotti ai genitori che hanno colto il piccolo Borno (questo il suo nome) sul fatto e lo hanno punito.
Ieri hanno liberato Saverio. Qualcuno aveva siliconato tutti i serramenti di casa sua impedendogli di uscire, poi aveva riempito le maniglie delle portiere della sua macchina con cacche di cane e scritto "pirla" sul cofano con un chiodo. Il misterioso vandalo ha anche ordinato a suo nome una collezione di DVD porno con pagamento in contrassegno, ha iscritto Saverio alla newsletter del fan club di Dolcenera e orinato nella rucola che Saverio coltivava nell'orto. Lo stesso sconosciuto personaggio ha quindi telefonato da una cabina alla guardia di finanza denunciando un videopoker taroccato nel retro del bar di Saverio (peraltro realmente scovato) quindi ha informato la madre di Saverio sulle frequentazioni notturne del figlio con tanto di fotografie e filmati inviati per posta. Nella notte prima che la siliconatura venisse scoperta ha anche staccato l'energia elettrica della cantina dove c'era il congelatore con la carne per il cane del signor Saverio facendo marcire tutto. La polizia brancola nel buio.
...continua Giovedì prossimo...

26 aprile 2006

Terminologie


Premetto che qualsiasi lavoro ha una sua dignità e va rispettato in quanto tale. Premetto anche che attualmente io sono un "impiegato dell'ufficio tecnico". Premetto ancora che ce l'ho soltanto con chi inventa i nomi dei lavori, non chi ricopre queste "cariche".
Dopo queste importanti premesse vengo al dunque: in quanto laureato io stesso, ho cercato di comprendere quelle persone con questo titolo di studio che si sentono frustrate a fare la segretaria, il disegnatore o il commesso. In un primo tempo c'ero riuscito e credevo che dipendesse, come talvolta provo per la mia stessa persona, dalla consapevolezza di poter ambire a qualcosa di più importante o più professionalmente appagante considerando una buona dose di autostima ed arroganza, il tempo trascorso a studiare e la supposta superiorità intellettuale. Fino a qui tutto mi sembrava (quasi) normale e coerente.
A me non piace il mio lavoro non perchè sono "solo" un impiegato di una piccola azienda, ma perchè mi piace fare calcoli di ingegneria complicati, non mi interessa la parte gestionale di un'impresa ed ho bisogno di imparare da altri ingegneri più bravi di me che nel mio ambito non esistono. Lo stipendio, il mio abbigliamento sul posto di lavoro (uso una normale tuta da lavoro come tutti, entrando ed uscendo dall'officina) ed i discorsi con gli amici non mi hanno causato mai imbarazzo e non capisco perchè dovrebbero. Ovviamente cerco il lavoro dei miei sogni, ma intanto mi porto a casa la pagnotta con onestà.
Per molti altri non è così. Per questo il mondo si è riempito di DISTRIBUTION SALES ACCOUNT che avranno la principale responsabilità di gestire i contatti commerciali con i distributori su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di sviluppare e creare opportunità di business attraverso una adeguata gestione commerciale, promuovendo il marchio attraverso un costante supporto marketing e fornendo aggiornamento sui prodotti.
Se dico a mia zia che lavora a due metri da me che è una "distribution sales account" mi sputa in faccia entro i primi 7 secondi dal termine della mia frase.
Ogni tanto Monster.com mi manda una mail avvisandomi che si è liberato un posto come JUNIOR PROCESS ENGINEER oppure che un importante multinazionale ha bisogno di un SUPPLY CHAIN ANALYST. Io posso capire un'azienda di Minneapolis che mi manda un annuncio così, ma quando arriva dal responsabile delle risorse umane di una rubinetteria della zona industriale di Roccapietra deve essere quantomeno drogato per scrivere cose simili, sopratutto se poi scrive anche "possibilmente residente in zona".
Cazzo, abito a Quarona mi parli in inglese?!?
Non ce l'ho con gli esterismi, il vero problema è che la gente si sente superiore e si vergogna di lavorare, così ci sono sempre più giovani laureati infelici, mamme imbarazzate a spiegare che lavoro fa il proprio figlio e un tasso di disoccupazione alto.
Quelli che valgono qualcosa prima o poi vengono notati se ci credono veramente, devono solo continuare ad impegnarsi e dimostrare quanto valgono. Se non si trovano bene possono cambiare posto di lavoro fino a quando non trovano quello giusto, ma non devono dire che sono "i Key Account che collaborano con il Project Manager di una importante azienda attiva nella produzione e commercializzazione di accessori termo-sanitari", anche se si sono laureati con 110 e lode alla Bocconi.

25 aprile 2006

Caro vecchio ITIS


Altro che pizzini, ho trovato il quaderno dell'istituto tecnico dove scrivevo tutte le frasi spettacolari dette da professori ed alunni. Ecco una selezione delle migliori (i nomi sono falsi per rispettare la privacy delle persone coinvolte):
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-In quel periodo ero in ostia con Dalvecchio. (S.Bansi)
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-Se i cinesi cominciassero ad usare la carta igienica sparirebbero tutte le foreste del mondo. (S.Giubertini)
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-Su questo nessuno ci piove. (G.Piletti)
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-Manaca, ma tu sei la sorella di tuo fratello? (B.Coiro)
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-Questo software comprende tutte le branchie della meccanica. (G.Piletti)
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-I giapponesi han fatto la muraglia cinese. (M.Prandino)
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-Il famoso fumetto MORDICCO. (S.Bansi)
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-La lubrificazione sarebbe ideale se il lubricante provocherebbe il completo distacco. (M.Vendotti)
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-Chi c'è ripetente?
-C'è Aitora, Razzuto, Corru, Ceroti...
-Ma Ceroti l'è 'n cujun! L'è 'n mat dasvidjia ma l'è 'n cujun! (S.Giubertini)
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-Ho cercato la legge su Intrenetr. (R.Gaita)
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-Tarnaigu vestì 'd festa! Imbranaà 'me na foca! Iena! (S.Giubertini)
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-Lo faccio solo se mi compri il CD di Casina Caselli. (S.Perone)
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-Si dimensionano a flessione e a fatica.
-Come?
-Si dimensionano a flessione e a fatica.
-Come?
-Si dimensionano a flessione e a fatica.
-Ah si! Scusa ma sono un po' sordo, e poi tu mastichi le erre! (S.Giubertini feat. M.Perone)
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-Il fratello di Casilla faceva il peschereccio... (G.Piletti)
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-E la lambda?
-La lambda è tabellata.
-La tua testa è tabellata, fra gli ignoranti! (S.Giubertini)

24 aprile 2006

Pierre

Pierre è un mio amico francese di Caen molto divertente. Ieri sera in pizzeria ha piazzato lì una bestemmiona in italiano perfetto senza battere ciglio, tra lo sgomento dei partecipanti. Pierre mi appoggia quando prendo in giro Cek sostenendo che è un "pedè". Pierre ha capito subito che in Valsesia ci sono pochissime ragazze libere e domani lo porto a prendere il treno che lo porterà a Venezia in un appartamento con quattro ragazze che lo ospitano.
Se in Valsesia una ragazza è carina è già fidanzata oppure è tua cugina. Se fossi nato a Rimini avrei avuto molti più amici internazionali.

23 aprile 2006

C'erano una volta i videogiochi


Essere un bambino negli anni 80 mi ha portato, come molti miei coetanei, a vivere una rivoluzione nel mondo ludico a cui spesso la gente comune non da importanza. Abitando in un paese di montagna ho avuto la fortuna di poter provare esperienze che forse i bambini di città non avrebbero mai potuto provare se non nelle vacanze estive.
Così ho giocato nelle capanne sugli alberi, giocato a guardia e ladri per le vie di Pila la notte e giocato a pallone nella piazzetta. In casa ho giocato coi Lego, col Subbuteo e a farmi picchiare da mio fratello. Facevo anche la raccolta delle figurine dei mondiali di calcio, ma visto che l'altro ieri mi sono comprato l'album di quelle di Germania 2006 ed ho già speso 17 € in bustine preferirei sorvolare...
Abbandonando questo momento nostalgico, il mio intento era quello di comunicarvi che nella mia infanzia ho giocato molto. Per mia fortuna o sfortuna continuo a giocare anche adesso, perlopiù a calcio (il quale secondo me è principalmente un GIOCO prima di uno SPORT) ed ai videogiochi.
La cosa che non riesco a capire (e su cui vorrei che mi spiegaste il vostro punto di vista) è se i videogiochi di oggi mi sembrano più brutti perchè effettivamente lo sono o perchè non li vedo più con gli occhi di un bambino.
Se vi siete fatti un giro in qualche centro commerciale avrete notato l'incredibile mole di videogiochi nuovi ogni settimana. Se siete dei videogiocatori vi sarete anche accorti delle migliaia di porcate videoludiche che vengono vendute ogni giorno.
Voglio dire: non c'è nulla di male nel creare un videogioco dove puoi ballare con Britney Spears saltando su di una pedana elettronica, ma dove sono finite le bellissime avventure grafiche di Ron Gilbert ? Quelle avventure (sopra vedete un immagine di "Zak McKracken and the Alien Mindbenders") erano come dei libri. Ti calavi nel personaggio, vivevi una storia, provavi soddisfazione nel proseguire e quando lo finivi ti dispiaceva che non andasse avanti ancora un po'.
Molti videogiochi di oggi hanno delle potenzialità tecniche mostruose (le avventure sopracitate avevano una risoluzione video di 320x200 pixel che oggi superate col telefonino) ma si basano su sceneggiature scadenti. Ovviamente non vale per tutti (la Nintendo riesce ancora a stupirmi con delle innovazioni veramente geniali ed anche altri come la Square-Enix ad esempio) ma la maggior parte è VERAMENTE scadente.
Nel 1989 mi bastava vedere un ammasso di pixel che prendeva e portava oggetti da una parte all'altra di un piccolo mondo (disegnato perlopiù da una persona sola) con dei dialoghi pieni di intelligenza ed ironia per divertirmi per mesi, ora ho delle meraviglie tecnologiche in mano a degli incapaci.
Attendo un nuovo super-videogioco che mi faccia tornare un po' bambino, usare la fantasia e riflettere sul mondo che mi circonda. Ovviamente lo voglio con una grafica super-fichissima, al giorno d'oggi si può. Adesso che sono grande non devo neppure chiedere alla mamma, posso comprarmelo da solo appena uscito!
Nostalgia o degrado?

22 aprile 2006

A volte ritornano


Da quando, nel 1999, Cek mi ha convinto a creare un sito internet ho sempre pensato che questa fosse la forma di comunicazione più libera e globalmente visibile che un uomo qualsiasi come me potesse esprimere. Internet mi ha dato la possibilità di diffondere il mio umorismo nelle case di qualche italiano grazie a Busca is on the Net!, attualmente semi-abbandonato al suo destino di sito perennemente non aggiornato. Ho avuto la possibilità di diffondere nel mondo centinaia di foto tutte molto simili grazie a Buscameets, ma anche questa mia innovativa idea sta fallendo miseramente.
Siccome mi piace cambiare ho deciso di mettermi a scrivere questo blog. In realtà ci avevo già provato ma era successo nel periodo di svolgimento della mia tesi di laurea e non avevo avuto modo di applicarmi con il dovuto impegno. Ora mi sento più in forma per imbarcarmi in questa nuova avventura e quindi ci ritento.
L'anima dei blog è costituita sostanzialmente da due elementi: colui che scrive e coloro che commentano. Io ce la metterò tutta per scrivere qualcosa di interessante tutti i giorni (e con "tutti i giorni" intendo proprio tutti); spero che anche voi che mi leggete riusciate ad esprimere idee interessanti, spunti significativi per aumentare il livello qualitativo e la popolarità del blog.
Spero di riuscire nel mio intento e di raccontare in questo blog un po' della mia vita (così, tanto per tenere aggiornati i miei amici lontani su quello che mi capita ogni giorno) ma anche aspetti sociali del mondo che mi circonda, stupidi avvenimenti o notizie che mi saltano in mente ogni sera dopo il lavoro.
Per quelli che non mi conoscono cercherò anche di presentarmi man mano che il blog avanzerà. Voi cominciate pure da subito a commentare.
In fede.
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