Così ebbe un lampo di genio per prolungare il suo soggiorno: visto che non aveva soldi per mangiare decise di rubare una gallina in un pollaio per cucinarsela. Lo so che è assurdo, ma andò proprio così. Comunque sia organizzò un piccolo commando (al quale io, sia ben chiaro, NON ho partecipato in quanto a mio padre hanno già fottuto DUE volte le galline e so come si rimane male, inoltre ho dovuto omertosamente tacere minacciato con mannaia... tanto con l'indulto ormai sono fuori pericolo) per compiere questo furto dettato dalla fame.
Dopo un pomeriggio di studio parte nella nottata la macchinata col commando rubagalline diretto verso un modesto pollaio di una località non definita di una frazione bassovalsesiana.
Tutti sono molto tesi ma apparentemente organizzati. Fanno irruzione nel pollaio, il conoscente riesce ad afferare la gallina ma questa si dibatte e sbraita come non mai creando imbarazzo e attirando l'attenzione del vicinato... qualcuno del commando dice "Tirale il collo!" ma il conoscente è troppo violento e stacca di netto il collo del volatile che comincia a perdere sangue a profusione senza testa e senza smettere di dimenarsi (!).
Panico. Si sbatte il volatile nel bagagliaio della macchina del commando... salgono in fretta e furia e partono a manetta. Si accorgono di essere in una strada SENZA USCITA larga circa 50 cm più della lunghezza dell'auto. Comincia una ridicola manovra di inversione di marcia della durata di circa 6 minuti mentre il sangue della vittima immerda tutto il baule. Finalmente si girano e riescono a tornare a casa.
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Se mi chiedeva diecimila lire per fare la spesa e fermarsi un giorno di più io glieli prestavo, però si è così divertito a fare tutto questo e a cucinare il giorno dopo che mi sembrava di cattivo gusto proporglielo.