27 ottobre 2006

I miei ragguardevoli venerdì mattina

Oggi sono andato a Torino.
Non è un evento eccezionale, capita spesso e presa a piccole dosi è piacevole.
Siccome la piccola Zinedine, coi suoi 8 anni e mezzo e 160000 km, ha un'affidabilità limitata e la Milano-Torino è un cantiere a pagamento pericolosissimo ci vado in treno prendendolo a Vercelli. Ovviamente arrivo sempre 5 minuti prima della partenza del treno. In quei cinque minuti devo trovare parcheggio, correre alla stazione, comprare il biglietto, raggiungere il binario 2 e salire sul treno.
Per il parcheggio non c'è problema, la Mini è parcheggiabile in qualsiasi direzione in qualsiasi superficie superiore al metro quadro. Correre alla stazione con la borsa piena di computer portatili, alimentatori e libri è già più difficile, ma me la cavo in un minuto poichè sono giovane ed aitante.
La cosa più odiosa è il biglietto. Il bigliettaio di Vercelli mi odia. Si vede lontano un miglio che sono un ingegnere e che devo andare a Torino e lui lo sa benissimo che sono le 8.11 e il treno parte alle 8:13. Mi vede che ho fretta, lo sa. Nonostante questo finisce di commentare la notizia del giorno col collega, fa una battuta su Prodi, una sulla Juve e scazzatissimo si rivolge a me per ascoltare il mio "unandataeritornopertorino". Ci mette un minuto buono per darmi il resto, quando i due biglietti sono già stampati da un pezzo.
Per questo motivo riesco a prendere il resto, metterlo nel portafogli assieme al biglietto di ritorno, obliterare il biglietto, uscire sui binari, fare il sottopassaggio, risalire sul binario 2 e salire sul Milano-Torino in 4 secondi netti. So che è fisicamente impossibile ma ce la faccio. Anche se calcolaste la dimensione minima delle ali di un coleottero direste che non può volare, eppure vola.
.
Comunque sia salgo sul treno e applico la mia personalissima teoria ottimale per la scelta del posto perfetto. L'uomo medio per scegliere il posto tiene conto di svariati aspetti quali: libertà di movimento (se possibile quattro posti liberi), parte non soleggiata, vicini non rumorosi/minacciosi/conoscenti indesiderati, pulizia del sedile, condizione della carrozza, ecc.Tempo perso. Io punto verso la testa del treno fino a quando non trovo una bella gnocca. Cosa volete, vivo in Valsesia, non ho molte occasioni per vederne (guardare e non toccare non è peccato).
Oggi gnocche non ce n'erano e sono arrivato all'ultimo vagone prima della locomotiva. E' più corto degli altri e aveva solo sette occupanti ma compreso. Sulla destra violinista straniera prima-volta-a-torino-non-so-dove-scendere. Sulla destra di spalle tabbozzo di periferia marchiato Essenza con telefonino/televisore al plasma con suoneria "Sere nere" di Tiziano Ferro. Di fronte al tabbozzo, vecchina indignata (senza motivo, indignata di default) con di fianco giovane manager/leccaculo con portatile intento a digitare. Completano il gruppetto studente di ingegneria (sicuro al 100% li riconoscerei tra mille) e zitellona con lavoro frustrante. Dopo aver come mio solito catalogato superficialmente ed alquanto arrogantemente tutte queste persone mi accingo ad ottimizzare un programmino che non mi funzionava col mio portatile quando, all'improvviso, il terrore.
.
Qualcuno ha tirato una brenza. Sicuro. Terrificante. Aria irrespirabile e finestrini su. 2 minuti di inferno. Giuro che non sono stato io (in genere, quando lo faccio, mi alzo in piedi con tono di sfida/vanto).
10 a 1 che è stata la violinista, sono aperte le scommesse.
.
Arrivo a Torino Porta Susa, scendo, respiro, faccio i biglietti del tram e mentre sono lì che finalmente mi sto svegliando (sono le nove passate e sono in piedi dalle sei) salgo sul 10 che mi dovrebbe portare al Politecnico. Sto ancora pensando se quel dannato coefficiente c3 negativo è un fenomeno di stiffening o hardening quando, anzichè andare verso il Poli faccio un bel giro attorno a quelle due merde di mascotte di Torino 2006 (Icy e Ball, Pallina e Cubetto, Neve e Frisk come cacchio si chiamano) e mi riportano dove sono salito, dove scendo con le altre dieci persone che si sono sbagliate come me prendendo la navetta 10 anzichè il tram 10 (grazie al comune di Torino per avergli dato lo stesso numero).
Alla fine al Politecnico ci sono arrivato anche questa volta e neppure al ritorno sul treno ho trovato la gnocca per sedermi. O sono diventato troppo difficile oppure l'infinita bellezza della mia dolce Didona ormai riduce le altre ragazze ad esseri a me completamente indifferenti.Tranne quella che ho visto al Bar Katia. Tranne quella che ho incrociato in macchina nella rotonda del Cavour a Borgosesia. Tranne Natalie Imbruglia. Ok, sono diventato difficile.

16 ottobre 2006

Realities

Voglio fare l'autore di programmi televisivi, in particolare di realities (ho imparato a fare i plurali in inglese delle parole che finiscono con la "y"). Non voglio farlo per avere un facile lasciapassare verso il letto di Nora de "La pupa e il secchione" bensì perchè sono pieno di idee innovative e divertenti.
Ad esempio venderei alla Endemol il format del mio nuovo reality "Suore anziane e camionisti" dove le suore devono imparare a parcheggiare i tir con rimorchio, non incastrarsi nelle rotonde e sollevare a braccia grossi colli del peso di 50/60 kg. Da parte loro i camionisti dovrebbero imparare a non bestemmiare, la castità sessuale e gastronomica e l'elenco di tutti i santi (considerato l'andazzo degli ultimi anni, impresa assai ardua).
La prova settimanale potrebbe ad esempio essere una consegna urgente di fasci di barre di acciaio da Dalmine a Vintebbio. Viste le recenti sovvenzioni europee ai comuni che installano una rotonda la suora dovrebbe incastrarsi dalle sette alle dieci volte nel percorso, oltre ad asportare la sbarra del casello autostradale in entrata e sbagliare l'uscita per sintonizzarsi su "radio maria" (che, tra l'altro, la prendi anche alla Capanna Margherita).
Ovviamente il camion di proprietà del camionista verrà rigato in più parti, anche sul nuovo disegno areografato dell'husky nella foresta o della pupa in bikini costato tanti euro al malcapitato. In tutto questo il camionista deve fare il passeggero senza poter dire e fare nulla.
Molti verrebbero squalificati già all'uscita dall'acciaieria, quando l'husky ed il pilastro del cancello diventerebbero una cosa sola, tirando in ballo svariate santità ed alcuni apostoli di cui cattolici praticanti non ricordano neppure il nome. I pochi sopravvissuti allo scempio del loro camion verrebbero comunque eliminati alla consegna del materiale presso una nota rubinetteria della zona, dove le segretarie sono scelte molto meglio che a "La pupa e il secchione" e non ci vuole molto a desiderare la donna d'altri.
.
Poi avevo anche pensato a "Commercialisti ed imprenditori onesti" in cui l'imprenditore onesto deve a tutti i costi riuscire a dichiarare tutto quello che ha guadagnato senza che il commercialista riesca a fargli evadere le tasse. E viceversa. Ma non il viceversa che intendete voi, cioè che il commercialista deve riuscire a far evadere le tasse all'imprenditore onesto, ma il viceversa in cui l'imprenditore onesto deve cercare di far evadere le tasse al commercialista compilandogli correttamente il 730. Forse questo potrebbe sembrare più noioso, però li farei dormire col camionista e la suora nella cuccetta del tir, per vedere se nasce qualcosa tra il commercialista ed il camionista.
.
Avevo anche "Ingegneri e Archeologhe" ma me l'hanno già copiato.
.
Mi rimane solo "Boscaioli". Prendi tre boscaioli a caso, meglio se fratelli, li porti in cima ad una montagna, gli dai il via e il primo che si apre una strada nel bosco fino a valle vince e può violentare la conduttrice/conduttore (per risparmiare va bene anche la De Filippi o Wanna Marchi, non fanno i difficili). Si fanno fare varie manches così si soddisfano tutti i boscaioli, tutte le conduttrici e si fanno piste nuove Mera-Scopello per la stagione sciistica.
.
Se mi vengono altre idee ve le dico, vi prego però di testimoniare a mio favore nel caso in cui la endemol realizzasse davvero i suddetti realities senza pagarmi le royalties (doppio plurale inglese con la "y").

11 ottobre 2006

Censimento

Mi piacerebbe molto sapere quanta gente legge il mio blog. Non voglio mettere un contatore, mi interessa di più sapere CHI siete, non quanti. Così vi chiedo per favore, soprattutto a quelli che mi leggono e non commentano mai, di COMMENTARE QUESTO POST scrivendo possibilmente un nome o un soprannome reale (si astenga l'on. Sgarbi) e qualcosa che dimostri la vostra identità in modo inconfutabile.
Se raggiungerò un numero alto di commenti sarò sicuramente più propenso ad aggiornare con continuità il blog, ma guai a voi se barate con commenti multipli della stessa persona sotto falso nome.
.
P.S.
.
Ho ricevuto una mail da uno strano individuo:
.
Gent.ma Segretaria dell'Ing. Busca,
effettuo formale richiesta di link sul blog del suo principale a:http://ilcannetta.blogspot.com Ho già precedentemente preso accordi con il suo principale al riguardo.
Restando a disposizione per eventuali chiarimenti, porgo distinti saluti.
Ing. Cannetta

03 ottobre 2006

Valsesian Proud


Contro tutti quelli che pensano che in Valsesia siamo solo capaci a mangiare miacce, calzare scapini e bere vino nero... ecco il sito di alcuni amici che dimostra che non siamo dei buoni a nulla, dei montagnini ignoranti, ma siamo in grado di compiere imprese che anche voi cittadini puri ci invidiate...
.
P.S. il sito è ancora in costruzione ma vi GARANTISCO che ne vedremo delle belle.

02 ottobre 2006

Processioni

Il primo giorno lavorativo del mese si svolge una curiosa processione in direzione dello spogliatoio maschile della ditta in cui lavoro. E' un fenomeno molto interessante, da studiare in ogni suo aspetto.
Cosa spinge il Busca e il 75% degli operai ad andare nello spogliatoio fuori orario? E perchè capita soltanto il primo giorno lavorativo di ogni mese? Perchè gente che non si deve cambiare e non deve andare in bagno passa comunque per gli spogliatoi?
.
A dicembre un operaio che vuole mantenere l'anonimato e che chiameremo convenzionalmente Maffeo ha comprato ben tre calendari di altrettante top-troione: Eva Henger, Bambola Ramona e Brigittona Bulgari. E' assolutamente vietato sfogliarlo prima che giunga il mese giusto.

01 ottobre 2006

Furto di copyright


Sapevo che prima o poi sarebbe successo... anche il Blog del Busca ha subito un furto di copyright. E' evidente che la mia irrefrenabile e straripante simpatia, unita alla mia estrema bellezza, non possa rimanere reclusa su internet; così qualcuno ha pensato bene di farne un uso improprio stampandola ed esibendola al pubblico della valle.
Non voglio fare nomi, quindi ne userò di inventati. Fu così che andai in un bar chiamato Minifolf, gestito da Toby e Toby, e trovai il mio post riguardante il porcino gigante stampato (con tanto di foto) ad uso e consumo dell'avventore. Non solo: lo stesso giorno andai nell'edicola, gestita da un certo Kiappala, e vidi affissa la foto del porcino enorme (tra l'altro stampata senza nemmeno usare la HP premium plus che ne avrebbe esaltato la qualità).
Non credo che siano loro i responsabili del furto. Ho stilato un identikit del sospetto diffusore basandomi sulle conoscenze sia di Toby & Toby che di Kiappala: trattasi di un giovane sui vent'anni, parente stretto di un Toby e frequentatore dell'edicola, che ha fatto studi tecnici e lavora in una minuteria della zona. L'ho troppo beccato, non può essere che lui... è l'unico legame che ho trovato tra i due furti. Attendo un commento a questo post per la conferma.
Comunque sia i due Toby mi devono un caffè e il Kiappala uno sconto sulla collana dei fotografi magnum altrimenti la mia vendetta sarà tremenda!