30 giugno 2006

I miti del Busca (2)

Sono felice perchè il mondo è pieno di persone geniali come quest'uomo. Grazie all'Ing. Vecchio per la segnalazione. Andate a vederlo subito!
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http://video.google.com/videoplay?docid=-3976035832268773087&q=mario+live

29 giugno 2006

Censura provvidenziale


Faccio pausa pranzo dalle 12:00 alle 14:00. Arrivo a casa verso le 12:15, così molto spesso riesco a vedere soltanto le ultime notizie del tg3. Ero costretto a seguire studio aperto per sapere cosa succedeva nel mondo nelle ore in cui lavoravo.
Tutto questo fino a quando qualcuno ha guardato giù dal cielo ed ha imposto una censura al mio televisore. Quel qualcuno non è Dio, bensì l'operaio che ha smantellato il ripetitore che portava Mediaset a casa mia, a causa di qualche strategia commerciale. Fatto sta che in via S.Antonio a Pila senza l'antenna parabolica si vedono solo raiuno, raidue e raitre.
Il decoder è in salotto, quindi si mangia tranquilli. La sera se si vuole vedere il film su rete 4 probabilmente è criptato, se nel weekend c'è il moto GP su Italia 1 è criptato. "Criptato" suona così funebre...
Mi mancherà quel TG dove in 1 minuto si parlava di Iraq, governo, Israele, Bush, pedofilia, mafia, petrolio, Cina, inflazione, disoccupazione, attentati, ambiente, cultura e sanità. Nei 4 minuti seguenti si parlava della dolce mammina di Cogne (tutti i giorni da anni) e poi scattava il vero show: dieci minuti di animali ridicoli o abbandonati (impossibile dimenticare il delfino Pippo. Trattasi di un anziano delfino andato a morire a riva all'insaputa dei bagnanti toscani che credevano volesse giocare. Così invece di lasciarlo crepare in pace gli tiravano la palla sul muso e lui rimaneva lì con lo squardo fisso, senza che a nessuno venisse il dubbio che stesse male finchè ha tirato le cuoia. Aveva la stessa espressione che ho io quando guardo il programma "Swimwear" su Fashion TV. Impossibile dimenticare anche il cane che sapeva dire "Mamma" quando il padrone lo dopava con una fetta di salame. Il poverino in realtà faceva un verso tipo moahhaomaaaaahaah che sembrava provenire direttamente dal fegato implorante).
Dopo questo scattava il quarto d'ora con "Servizio tette-e-chiappe", "Servizio-Veline" e "Servizio comici di Zelig", poi mandavano la pubblicità e al ritorno ti dicevano che non c'erano più notizie così erano autorizzati a ri-mandare la pubblicità prima dello sport.
Adesso in quella mezz'ora sono solito fare cose di gran lunga più intelligenti che seguire Studio Aperto, come ad esempio cercare di fare i popcorn tenendo i semi di mais sotto lo scroto oppure catalogare i miei CD in ordine di peso ed i miei libri in ordine di prezzo (attualizzato).

28 giugno 2006

L'inutile lista


Non so se qualcuno di voi lo farà, ma sarei contento se ogni mio amico ascoltasse almeno una volta tutte queste canzoni. Ne ho scelta una per autore e non è una classifica. E' solo un elenco (parziale) di un bel po' di canzoni che significano molto per me oppure ho cantato da solo nella mia macchina a lungo.
Quella delle Vibrazioni ve la metto la prossima volta, intanto indovinate chi sono quelli della foto.
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01) Queen - The March Of The Black Queen
02) Pearl Jam - Present Tense
03) U2 - Bad
04) De Gregori - Pezzi Di Vetro
05) REM - Half A World Away
06) Radiohead - Paranoid Android
07) Mineral - Gjs
08) Rossi - Sally
09) Death Cab For Cutie - Different Names For The Same Thing
10) Belle & Sebastian - Storytelling
11) Travis - Flowers In The Window
12) The Who - Baba O'Riley
13) The Shins - Kissing The Lipless
14) The Postal Service - Nothing Better
15) The Mars Volta - Inertiatic E.S.P.
16) The Long Winters - Cinnamon
17) System Of A Down - Toxicity
18) Nick Drake - The Thoughts Of Mary Jane
19) Neutral Milk Hotel - In The Aeroplane Over The Sea
20) Noir Desir - Le Vent Nous Portera
21) The Decemberists - Red Right Ankle
22) Moltheni - In Centro All'Orgoglio
23) Love As Laughter - Dirty Lives
24) Battiato - L'Animale
25) The Elected - Greetings In Braille
26) Kings Of Convenience - Toxic Girl
27) Max Gazzè - Il Timido Ubriaco
28) The Cure - Boys Don't Cry
29) Faith No More - The Gentle Art Of Making Enemies
30) Incubus - Idiot Box
31) Dntel - (This Is) The Dream Of Evan And Chan
32) All Time Quaterback - Plans Get Complex
33) ...And You Will Know Us By The Trail Of Dead - Russia My Homeland
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P.S.
Se qualcuno di voi le ascolta davvero mi dica quali sono le sue preferite!

27 giugno 2006

Forza Professore!

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Do you see the way that tree bends? Does it inspire?
Leaning out to catch the sun's rays...
a lesson to be applied...
Are you gettin' something out of this all-encompassing trip?

You can spend your time alone, redigesting past regrets, oh...
Or you can come to terms and realize
You're the only one who can forgive yourself, oh yeah...
Makes much more sense to live in the present tense...

Have you ideas on how this life ends?
Checked your hands and studied the lines?
Have you the belief that the road ahead ascends off into the light?
Seems that needlessly it's gettin' harder
To find an approach and a way to live...
Are we gettin' something out of this all-encompassing trip?

You can spend your time alone redigesting past regrets, oh...
Or you can come to terms and realize...
You're the only one who cannot forgive yourself, oh...

A-makes much more sense to live in the present tense...

26 giugno 2006

Eh eh eh eh...

Mitico. Guardatelo, il Fabione nazionale, come s'immola per la patria dopo l'intervento di un difensore australiano. Dopo cose assurde come goal di Iaquinta e partitone di Materazzi ci mancavano due dribbling in area di Grosso.
Nei quarti di finale entrerà Amelia al posto di Totti e segnerà in rovesciata.

25 giugno 2006

Le vergogne del Busca (1)


Nuova rubrica sulle cose di cui mi vergogno ma che devo confessare al mondo per togliermi un peso ed espiare i miei peccati.
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Ho cercato di nasconderlo per tanto tempo, ma non ce la faccio più. Mi piacciono le canzoni de "Le Vibrazioni".
E' imbarazzante. Ho un curriculum musicale abbastanza decente ad eccezione degli stonatissimi Neutral Milk Hotel, degli incompresi Figurine e dell'inaudito Kevin Tihista; ma questi almeno sono sconosciuti ai più e non sono gli idoli delle teenagers.
Invece mi sorprendo in macchina a cantare canzoni con testi a sfondo sessuale di dubbio gusto senza alcuna vergogna anzi riconoscendo i punti con le variazioni di tonalità o i cambi di tempo vantandomi tra me e me. Ho già quasi imparato tutti i testi dell'album con "Dedicato a te" e non è detto che non mi procuri anche l'altro. Non è da escludere nemmeno che mi metta ad imparare i giri di basso. Sarà che mi piace avere le basette lunghe anche a me.
A settembre vado al concerto dei Pearl Jam così magari mi passa.

24 giugno 2006

I consigli del Busca (5)


A piccola richiesta torna la rubrica settimanale del Busca, causa temporanee dimissioni della sua collaboratrice preferita Didona. Vi ho consigliato un libro e non l'avete letto, vi ho consigliato un CD e non l'avete ascoltato, vi ho consigliato un film e non l'avete visto, vi ho consigliato un fumetto e non lo avete comprato. Vedo che mi ascoltate fedelmente, quindi vi darò consigli generali che potrebbero tornarvi utili nella vita. Cinque consigli per la precisione. Ogni sabato.
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-1- Se siete l'allenatore dell'Olanda ad un campionato mondiale di calcio ed indossate una camicia da omosessuale, fate giocare quel grosso uomo che risponde al nome di Van Nistelrooij anzichè uno che si chiama Kuyt e sembra Schroeder dei Peanuts dopo un incidente.
-2- Se come lavoro fate il rappresentante di farmaci, non passate davanti ai mutuati nell'orario visite: attirarvi le maledizioni di un'intera comunità potrebbe essere poco salutare anche se avete lo sconto su tutti i farmaci per curarvi.
-3- Se siete una donna ed in macchina incrociate quest'uomo, concedetevi sessualmente subito per la sua originalità.
-4- Se dovete stampare una foto su di un A3+ HP Premium Photo Plus Satin fate SEMPRE prima una prova su un 10x15 cm, tanto per non ciccare il contrasto e buttare circa 10 euro nel cesso.
-5- Se lavorate 8 ore al giorno, avete una ragazza e nel week-end fate gli scrutatori al referendum, se volete vincere un nobel e scoprire come rimbalzano le cose, smettetela di portare avanti l'assurda convinzione che un blog vada per forza aggiornato ogni giorno.
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P.S.:Questo post è di sabato ma l'ho pubblicato di domenica, dopo Portogallo-Olanda. All'inizio tifavo per l'Olanda, poi un episodio di anti-fair-play mi ha fatto cambiare idea e Deco è diventato il mio mito. Dopo che l'Olanda non ha restituito un pallone al Portogallo dopo un'interruzione per curare un infortunato, Deco è partito a mille all'ora verso l'olandese che aveva la palla e lo ha falciato da tergo senza pietà, come neanche il miglior Materazzi. Può sembrare un pensiero violento ed ignorante dire che ha fatto bene; però ha fatto bene. Sono quelli come me che rovinano il calcio.

23 giugno 2006

Geppo si deprime (1)

L'assoluta mancanza di domande degne della statura culturale di Geppo mi vede costretto a pubblicare un suo post di protesta verso voi lettori privi di iniziativa che non vi sforzate di proporre spunti interessanti per "il professore" (da me stipendiato tra l'altro).
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Domanda
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Risposta del Prof. Geppo
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Il consiglio di Geppo
Sesso libero per i robot!

22 giugno 2006

I difetti del Busca (2)


A tavola sono uno schizzinoso insopportabile. Mangio sempre le stesse cose da 27 anni, non mi piace assaggiare cose nuove e ci sono un mucchio di alimenti che schifo per principio. Non mi piacciono cose che piacciono a tutti, come il pomodoro ad esempio.
Non mi piace il pesce, tranne il curioso pesce bastoncino; trattasi di un pesce di forma parallelepipeda con due pinne che usa per muoversi per andare a morire a riva, perdendo tali pinne, ed impanandosi su strane spiagge tropicali a base di frittura.
Stravedo per prodotti industriali come il Caprice Des Dieux e mi fanno schifo i prodotti artigianali tipo il Pecorino Sardo. Mi piace il gelato confezionato e non quello sciolto. Odio la carne al sangue e tolgo sempre tutti i nervi dalla bistecca. Piuttosto che mangiare ananas o cocco mi sparo in un piede.
E che adesso ho sonno e voglio andare a dormire ma potrei andare avanti ancora per 400-500 righe.

21 giugno 2006

Navigando in siti idioti

Dopo il sito che trova dove sono quelli con il mio stesso cognome ne ho scovato un altro bellissimo. In questo indicando un punto sul pianeta terra si trova la località agli antipodi. Se siete europei sarete delusi dal finire quasi sempre nel Pacifico a est della Nuova Zelanda. Però se ad esempio foste nel Botswana e faceste un buco profondissimo nel terreno potreste spuntare alle Hawaii facendo un bel salto di qualità.
Sempre che al centro della terra la temperatura non vi liquefi.

20 giugno 2006

I miti del Busca: John Deacon

Per chi non lo sapesse, John Deacon era il bassista dei Queen. Sicuramente era il componente meno famoso del quartetto e senza dubbio il mio mito. Deacon ha scritto perle del calibro di Spread your wings, You're my best friend, In only seven days, Another one bites the dust e I want to break free. In qualche album John ha suonato anche la chitarra ritmica e acustica e qualche volta la tastiera.
John è l'unico dei Queen viventi ad avere un briciolo di pudore. Dopo la sua onorata carriera non cerca di fare ulteriori soldi con patetici concerti per nostalgici come i più famosi Brian May e Roger Taylor. Lucra il meno possibile sulla morte di un suo compagno.
John Deacon sembrava il nerd del gruppo ma era un grande. Faceva dei giri di basso bellissimi e chi montava i pezzi gli abbassava sempre il suo volume perchè la gente voleva sentire la voce di Freddie, la chitarra di Brian, la batteria di Roger e POI anche il basso di John. Solo chi ha gli spartiti originali o un buon orecchio sa come suonava John.
John era sicuramente il più brutto ed il più introverso del gruppo, ma questo non gli ha impedito di sposarsi ed avere sei figli. John aveva una pettinatura assurda negli anni ottanta che ha rischiato di compromettere la mia stima per lui. John è un ingegnere (o ha una laurea equivalente in elettronica) e guidava una mini. Non sapeva cantare, però aveva costruito un pedalino per la chitarra di Brian.
John è il ritratto di chi la sa lunga ma è umile.

19 giugno 2006

Il poliallergico Busca

Al decimo raffreddore da aprile a giugno, i miei mi hanno obbligato ad andare dall'allergologo per scoprire a cosa cavolo sono allergico. Ti mette lì in posizione eroinomane e comincia a metterti gocce di sostanze varie nella parte interna dell'avambraccio, poi ti punzecchia per farle penetrare e vedere cosa succede. Dopo cinque minuti quelle che ti prudono in quantità orrenda sono le sostanze a cui sei allergico.
E' facile ed ho fatto un buon punteggio: sei. Sono allergico a cani, gatti, roditori, acari, pollini di ulivo e graminacee.
Mi dispiace perchè nei progetti futuri con la Didona volevamo un animale domestico. Devo disdire la prenotazione di quell'adorabile acaro da nove kg che mi assicuravano in grado di portare pantofole e giornale.

18 giugno 2006

Pensieri insensati

L'altro giorno pensavo alla lunghezza della vita di una farfalla, che si dice essere di pochi giorni (non so se sia vero, ma la riflessione è comunque valida).
Questi pensieri filosofici mi vengono solitamente quando guido da solo o quando sono seduto sulla tazza del water e non ho nulla per appuntarmeli, così svaniscono come sono venuti.
Questa volta il pensiero mi è ritornato in mente, quindi deve essere particolarmente intenso.
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Pensavo a condensare la vita di un uomo (per comodità un centenario) nei 4 giorni di vita di una farfalla.
Così il primo giorno dovrebbe dedicarlo a nascere, imparare a camminare, parlare, leggere, scrivere, seguire le scuole elementari, medie e superiori e, se è una farfalla studiosa, potrebbe pure riuscire a laurearsi.
Il secondo giorno dovrebbe trovarsi un lavoro e un/una compagno/a, sposarsi e mettere al mondo dei figli, lavorare per comprarsi casa e macchina e far studiare i figli, andare a pescare e/o giocare a poker dagli amici.
Il terzo giorno dovrebbe lavorare ancora un po', poi andare in pensione, badare ai nipotini, imparare a giocare a bocce, dar da mangiare ai piccioni, andare in vacanza a Bellaria ed insultare i giovinastri.
Il quarto giorno potrebbe lamentarsi in continuazione, cominciare a dire frasi sconnesse, spaccarsi un femore e dopo un po' morire nel proprio letto.
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La riflessione più profonda dopo questo pensiero è stata: una farfalla avrà sempre una scusa pronta quando non vorrà fare qualcosa. Se un compagno delle elementari le chiede se domani pomeriggio vuole andare a giocare a casa sua, lei potrà sempre rispondere:"Non posso, domani devo trovarmi un lavoro, sposarmi, mettere al mondo dei figli, lavorare e poi volevo andare a vedere la macchina nuova e farmi una pescata. Se vuoi possiamo vederci la sera per un poker."
Se invece un compagno di università le chiedesse di venire a vedere i Pearl Jam a settembre lei potrebbe subito rispondere:"A settembre potresti portarci qualche mio pro-pro-pro-pro-pro-nipote, io dovrei schiattare giovedì."
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Credo che la razza degli ingegneri-filosofi sia la peggiore in assoluto.

17 giugno 2006

Operazione vacanza


Ecco l'ultimo post della mia valida collaboratrice... dopo questo il blog tornerà alla sua solita mediocrità.
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Consegno alla storia questo mio ultimo post..(dai prossimi giorni tutto il mio tempo libero sarà infatti impiegato a grattare le punture di punture di zanzara che mi procurerò sullo scavo di Trino: tre settimane di scavo in cripta, con tassi di umidità inimmaginabili mentre fuori, sul piede di guerra, attendono sciami di insetti, all’ombra dei dismessi reattori nucleari).
Ad ogni modo si avvicinano le vacanze e questo è un appello che rivolgo a tutti perché mi aiutiate a convincere il Busca, notoriamente restio a qualsiasi viaggio che lo porti più in là di Varallo, ad andare in vacanza.
Fategli notare che il mondo bello e merita di essere girato.
Assicurategli anche voi che questa volta la perfida Didona non lo costringerà a massacranti itinerari di lunghezza infinita scanditi da continui cambi di direzione e retromarce improvvise, che non lo costringerà a pernottare in catene alberghiere a bassissimo costo e comfort né tanto meno all’odiato campeggio o ad altre scomodissime soluzioni che le piacciono tanto.
Assicurategli inoltre che non permetterò più che sadiche famiglie francesi lo torturino imponendogli per cena mele soffritte con formaggio caprino.
Ditegli che non lo porterò più, se non vuole, al mare, né tanto meno lo costringerò a fare il bagno, anzi nemmeno ci avvicineremo al bagnasciuga perché impedirò che si procuri nuovamente una grave ferita come quando a Varazze un sassolino gli ha procurato un taglio di ben 3 mm. (di cui ancora si lamenta)!
E neanche lo porterò più in posti dove la temperatura non scende mai sotto i 40 gradi (all’ombra)!
E prometto altresì che non lo farò più dormire in posti inquietanti come Villa Rosa (sebbene a mio giudizio la pensione Villa Rosa sui colli romani, con il suo vivace intonaco rosa shocking , la sua “hall” arredata con cassettone adorno di foto dei parenti defunti, la sua sala da pranzo sovrastata dalla Madonnina in gesso posta al di sotto delle luci stroboscopiche -per improbabili notti di festa- e davanti alla gigantografia delle torri gemelle – ai tempi da poco distrutte- , essendo nel complesso la cosa più Kitsch mai vista, meritava da sola tutta la vacanza.
E giuro, giuro e rigiuro che mai più lo costringerò ad assistere a scene deplorevoli come quella di Solange in salopette fucsia che si fa cacciare fuori dalla chiesa dal custode di santa Chiara di Assisi.
Quindi vi prego, provate a convincerlo a pensare ad una vacanza un po’ più intensa del previsto soggiorno a Pila con escursione a Micciolo.

16 giugno 2006

Geppo risponde (2)

Geppo risponde all'unica persona che gli pone domande... Ceruti. Sempre meglio del Cek che non manda nemmeno una foto.
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Domanda
Perchè le donne schiacciano il dannato tubetto del dentifricio vicino al tappo?
Morrie Ceruti, Scopa (VC)
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Risposta del Prof. Geppo
La risposta al tuo quesito mi è stata data da un mio conoscente assassinato in circostanze misteriose. Nessuno sapeva, prima d'ora, che io ero l'unico custode di questo importante segreto. Ormai non riesco più a tenermelo dentro, devo dirlo a qualcuno o scoppio.
Le ragazze che vivono con te fanno parte della setta di Morca. Gli adepti di questa setta, quasi esclusivamente femminile, compiono giornalmente riti apparentemente comuni che in realtà rappresentano segnali per gli altri adepti. Ad esempio il dentrufut, il rito del dentifricio, serve appunto a segnalare che nella casa c'è qualcuno esterno alla setta (TU!). Il gironet, un rito consistente nell'affiancare un parcheggio tra due altre autovetture e continuare per circa otto-dieci minuti a fare manovre senza senso per poi andarsene, indica un luogo magico che gli appartenenti alla setta non possono occupare mentre la gente normale sì.
Se vivi con loro avrai notato anche il parlafuff, ovvero il continuo cianciare durante una partita di calcio alla televisione. Questo rito serve per attirare l'attenzione sulla setta. Sembra fallimentare ma talvolta alcuni eletti vengono distratti e non le ignorano come la gente comune.
Esistono migliaia di questi riti. Ti cito ancora il sciop, vagare per negozi senza avere un obiettivo preciso. Riconosci gli appartenenti alla setta dal loro continuo incuriosirsi per qualsiasi prodotto e dal susseguente uscire dal negozio senza aver comprato niente. In questo rito sono solitamente accompagnate da un ragazzo ignaro ed indispettito.
Quelli che non appartengono alla setta escono invece da casa per raggiungere il negozio, chiedono al primo commesso quello che vogliono, lo comprano e, una volta usciti dal negozio, non entrano in altri negozi ma tornano a casa (tempo circa 15 minuti).
Gli appartenenti a questa setta devono andare almeno una volta nella vita in pellegrinaggio a Morca. Se hai dei dubbi sulle ragazze che vivono con te osserva se compiono qualcuno di questi riti e guarda se nel diario hanno un adesivo della scuola di trial.
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Il consiglio di Geppo
Se una ragazza carina ti dice che vuole premere il tuo tubetto nel centro, aspetta un attimo a tirar fuori la storia di Morca. Chiedile prima cosa intende.

15 giugno 2006

Ne ho solo più due...


di post della Didona intendo... li sfrutto in questi periodi di stanca creativa...
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La decadenza. Non solo morale, ma adesso anche fisica. Si, sento l’età che avanza, e questo mi mette in crisi. Ma ci pensate qualche volta, a come passa in fretta il tempo? Che magari solo un mese fa, o un anno fa, o tre anni fa, o dieci anni fa, facevate questo e quello e vi sembra ieri e invece è passata un’eternità? Sembra ieri che andavo alle Medie, sembra ieri il Liceo, sembra ieri che mi sono iscritta all’Univeristà (ricordo reso indelibile da un mio approcio poco gentile col maniglione antipanico della Segreteria su cui non mi dilungherò), sembra ieri che mi sono laureata tra il plauso generale, sembra ieri che ho conosciuto il Busca (e invece stiamo già insieme da più di cinque anni..cribbio!)…

Ebbene, eccomi, dopo aver toccato l’apice (più o meno tra Dicembre 2004 e Gennaio 2005, non l’ho deciso per motivi partcolari di studio, lavoro o sentimentali ma perché se non ricordo male in quel periodo si colloca la mia più colossale piomba di tutti i tempi a seguito della quale pretendevo, nonostante gli scongiuri del Busca, di dormire nel suo bagno tra il cesso e il bidet, usando come cuscino uno scapino del Lucio), incontrovertibilmente nella fase di decadenza, anzi di picchiata (tipo Colorado Boat ma senza Prezzemolo né schizzi di acqua).

Ecco gli indizi precipui del mio declino fisico: ho una ruga ammonitrice sulla fronte, non riesco più a mangiare un’intera confezione di Cornetti Algida senza stare male, a momenti morivo dopo sei minuti di cammino verso l’Alpe Jattal, e quindi non mi resta ch attendere con area sofferente che la forza di gravità cominci a far vedere i suoi effetti devastanti sul mio fisico.

Mi sento vicina alla scadenza e per di più con la consapevolezza di non aver realizzato i 10 progetti che mi ero prefissa di raggiungere entro i 25 anni (ed è grave visto che – e questa la copio da una battuta di Friends- di anni ne ho 25 e 21 mesi. Ed è ancora più grave visto che molte di queste cose sono acquisite dal 99% delle ragazze a 15 anni):

1-imparare a camminare con i tacchi
2-imparare a truccarmi
3-trovare un bel lavoro soddisfacente
4-scrivere un libro
5-imparare a cucinare
6-andare in America a fare l’originale vacanza tra Maine e Massachusetts, dal titolo "sulle tracce della signora in Giallo"
7-imparare a giocare a scacchi
8-imparare a distinguere i vini con raffinatezza
9-dare il mio contributo a rendere il mondo più giusto, vivibile e felice (ero una bambina ambiziosa e illusa)
10-farmi portare in vacanza dal mio moroso anche quest’anno (va be’ Busca, forse questa è un po’ pilotata)

Dunque ora ditemi: anche voi a volte vi sentite già vecchi o siete tra quei fortunati che il tempo gli scivola addosso come acqua fresca e si sentono sempre realizzati e tutto gli va sempre dritto? Oppure siete tra gli ottimisti per i quali il tempo che passa è portatore di saggezza, maturità, equilibrio ecc. (ebbene sappiate che andate solo verso la vecchiaia!!)
Per favore fatemi uscire dall’ennesimo tunnel in cui mi sono cacciata. Anche a scarpate.
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...io non mi sento vecchio...

14 giugno 2006

Level up!

La mia febbre da videogioco di ruolo mi ha portato a vivere la mia esistenza come un personaggio in continua evoluzione che apprende nuove abilità vivendo. Oggi, valutando il prezzo di un portagomma in ottone, sono passato al livello 19 e ho imparato l'abilità "Invoca Spongebob".
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Ecco la mia scheda completa:
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Name : Busca
Race : Trees Elf
Alignment : Chaotic Good
Level : 19
Total EXP : 1829
HP : 78/90
MP : 14/14
Ability :
Photography **--------
Electric Bass ***-------
Astronomy *---------
General Knowledge **--------
English *---------
Gossip ----------
Engineering **--------
Invoke Spongebob *---------
Football *---------
Humour **--------
Research & Dev. ----------
Sex *---------
Reading *---------
Writing ----------
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Non posso che migliorare, se leggo per qualche settimana "novella 2000" e "Di più" posso arrivare al livello 1 di Gossip!

13 giugno 2006

I consigli alla Didona (3)

La mia Piccettina mi aiuta con i suoi post (migliori dei miei) nei momenti di crisi creativa che stranamente coincidono con avvenimenti tipo mondiali di calcio...

Dopo il grande successo dei miei primi sfoghi pubblici vi darò in pasto tutti gli altri piccoli, grandi tormenti della mia vita. Ridete di me.

Continua la crisi del ventisettesimo anno e parallela ad essa la mia accurata autoindagine psicologica sulle tracce della mia inadeguatezza. Perché, nonostante i miei (pochi?) sforzi rimango sempre, imperterrita, negli anni, un vero disastro? Un capolavoro di goffaggine? Tutto quello che tocco, e soprattutto che indosso, si rovina, deteriora, macchia, sgualcisce, strappa, sdrucisce, sfilaccia…?. Gli esempi non si contano, ma vi dirò del più recente, che mi ha profondamente segnato. Acquisto, incautamente e impulsivamente, come il migliore Busca mi ha insegnato a fare, due paia di Jeans in un negozio di abiti per giovani trendy della Bassa Valle, sacrificando così parte non trascurabile del mio modesto assegno di ricerca mensile (si, sono tirchia anch’io, dicono…). Sono soddisfatta in particolare per il mio nuovo paio di Jeans dalla linea morbida che si allargano sotto, con tutte le cuciture che tagliano obliquamente il pantalone e i profilini rossi. D’accordo, forse a pensarci bene, dietro non mi vestono perfettamente, sarà colpa del sedere a lecca lecca (per la definizione ci tengo sempre a ringraziare l’ing. Marco Peroni, che la coniò, peraltro per contrapporla a quella di sedere a chupa chupa, attribuibile ad una fanciulla con ben altri argomenti fisici)…Però sono belli, e li indosso con soddisfazione. Una volta. Perchè la seconda volta c’è già lei: la famigerata macchia, per l’occasione anche doppia. Esame alla luce nitida del mattino: due belle macchie, simmetriche, nella parte appena sotto il sedere o all’inizio della gambe, dal sospetto color oro, due strisce…cresce il presentimento che si fa sempre più forte in me..., si proprio loro, le tipiche macchie dell’imbecille che si siede su una sbarra/ringhiera arrugginita…la RUGGINE! Noo..non può esser vero…Ora tutti quelli che tra di voi, (come me) sono autentiche autorità in fatto di macchie e smacchiatori, i seguaci della religione del Viavà, sapranno che di macchie temibili ce ne sono tante, ma l’unica veramente inestirpabile, è lei, la ruggine. Comincia il doloroso percorso in un crescendo di ansia: semplice ed inutile lavaggio in lavatrice, poi a mano. Niente miracolo. Tentativi col Viavà. Fallimentari. Con poltiglia di sale e limone (che scolorisce e deteriora il tessuto circostante ma non sposta di un millimetro la macchia). Patetico. Da casalinga frustrata che legge le rubriche di consigli delle riviste femminili (un assaggio del mio futuro). Ora da voi vorrei che, lasciati perdere eventuali consigli su improbabili soluzioni smacchianti, mi diceste: è normale che questi episodi abbiano frequenza praticamente quotidiana? Sono solamente goffa o c’è dietro una patologia seria? E ditemi: continuo ad indossare i pantaloni incriminati con finta disinvoltura, li tingo di verde pistacchio per depistare, ci lego in vita un maglioncino anche in Agosto, smetto di comprare vestiti e mi vesto solo con i ruvidi sacchi di iuta della posta aerea (mio padre lavora in posta, magari me li può procurare)?
Grazie.
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P.S.: comunque sono sempre fortunella. Per potermi permettere di indossare comunque i pantaloni macchiati e al contempo distrarre l’attenzione dal sedere a lecca lecca di cui sopra, gli stilisti mi sono venuti incontro proponendo per l’estate 2005-2006 una vasta gamma di camicie e casacche lunghe e coprenti…Camicia aperta o casacca…o tutte e due? La vanità è donna.

12 giugno 2006

Un obiettivo preciso (2)

Oggi ho cominciato il mio percorso verso il Nobel. Ho deciso di vincerlo in fisica e quindi ho iniziato col reperire materiale, stamparlo e leggerlo. Visto che le basi della fisica le ho già studiate ho pensato di studiare le materie che non avevo inserito nel piano di studio quando seguivo i corsi all'università.Così ho letto un pezzo del primo capitolo di "Theoretical and Experimental Modal Analysis" di Maia, Silva, He, Lieven, Lin, Skingle, To, Urgueira. Ovviamente la cosa che più mi ha colpito, dopo il cognome "To", è il fatto che la mia attenzione, a due anni dal termine degli studi, dura dai tre ai cinque minuti.Devo allenarmi. La materia è ostica ed il libro è in inglese eppure c'è gente meno in gamba di me che l'ha letto e l'ha capito, quindi posso farcela. Per ora si parla di masse che rimbalzano su e giù a causa di qualcosa che le spinge su molle ed ammortizzatori. Il mio cervello, associandolo immediatamente al sesso, si è distratto ed ha reso inutile il quarto d'ora precedente e la prima giornata di studio è stata un fallimento.Sfogliando il libro ho notato che parla SOLO di masse che rimbalzano, quindi devo affrettarmi a studiarlo e finirlo o diventerò un maniaco sessuale (più di quanto non lo sia già). Può darsi che serva a qualcosa sapere come rimbalzano le cose, altrimenti non si metterebbero in otto a scrivere un libro su quello.

11 giugno 2006

Gli acquisti impulsivi del Busca (1)

Volevo una stampante fotografica per realizzare stampe di qualità fatte in casa spendendo uno sproposito in carta ed inchiostri. Cosa volete, sono fatto così, non mi piace pagare uno per fare la seconda cosa più bella della fotografia dopo lo scatto. Così, visto che la mia stupenda Didona voleva farmi un bel regalo di compleanno, ho colto la palla al balzo ed unendo i nostri sforzi ci siamo comprati una sboronissima Hp Photosmart 8750.
E' grande come mezza lavatrice e probabilmente sfrutterò il 10% delle sue capacità, però mi tiene compagnia con la sua simpatica presenza ed il suo design aggressivo. Siccome non ho ancora il monitor bilanciato come si deve, quando cicco la stampa di un A4 piango cinque minuti per il costo dell'errore e la spengo per un'oretta.
Quando stamperò l'A3+ con carta Hp Premium Plus Photo Satin dovrò accendere un mutuo, ma dopo i circa 5 giorni necessari per l'asciugamento della stampa potrò finalmente vantarmi al bar con gli amici. Tranne con Cek, che non è più mio amico perchè non mi manda la sua foto da mettere sul blog.

10 giugno 2006

I consigli del sabato alla Didona (2)

Il mio difficile percorso di completa integrazione valsesiana (impostomi per motivi misteriosi dal Busca, che evidentemente accetta a fatica le mie origini pugliesi), partito in anni ormai remoti e non sospetti con l’attenta degustazione della toma, proseguito con la comprensione del dialetto e lo studio delle abitudini valsesiane, si avvia alla sua fase matura (in questo ventisettesimo anno, l’anno della crisi), in attesa del traguardo, che il Busca ha fissato nell’acquisizione degli scapini (che voi credete si posano comprare e a basta e invece a quanto pare presuppongono un percorso mentale e psichico complesso). Per ora siamo nella fase miacce.
Premessa. Io adoro le miacce, se mi capita le mangio a sei a sei con avidità e truculenza. Ma farle è un’altra cosa, soprattutto per Miss Disastro in cucina, soprattutto se da esse dipende il proseguio del percorso di integrazione completa cui si accennava.
Tutto è cominciato con un regalo di compleanno: il ferro per le miacce (io avrei preferito una maglietta, un orologio, un libro, un CD, una borsetta, una collina di brillanti, tutt’al più anche il Game Boy Advance o una Barbie ).
Un regalo che era un messaggio esplicito e non aggirabile. Un fallimento poteva essere il colpo di grazia per la mia già difficile situazione psicologica…
E invece oggi, a mesi di distanza, dico: “Grazie, Busca”.
Non essendo difficile come la ricetta del tacchino ripieno, infatti la miaccia non mi ha dato problemi, anche se sostengo che il peso dell’aggeggio sia eccessivo e alla trentesima miaccia comincio a piagnucolare. Insomma pare che anche questa fase stia per concludersi felicemente.Tutti i miei timori erano infondati. La miaccia non fa più paura alla timorosa Didona, che all’inizio aveva scongiurato e pianto perché le venisse concesse l’alternativa di potersi integrare migliorando la tecnica di sci, apprendendo tutte le specie di funghi (inutile: lo schizzinosissimo Busca non li mangia), imparando il puncetto, specializzandomi nella morra per appassionanti sfide in alta valle. E invece era solo Miacce e scapini. Scapini e miacce. Ora mi sento vicina la traguardo, e forse questo mi aiuterà a vincere anche la crisi del ventisettesimo anno. Ora niente mi può più fermare… Tranne una cosa: imparare a fare la polenta come nella migliore tradizione valsesiana. Ma non ditelo al Busca…Il mio compleanno è abbastanza vicino.

09 giugno 2006

Geppo risponde (1)

Vi lascio al mio collaboratore del venerdì per le risposte ai vostri quesiti che ritiene più interessanti. Questa settimana ha scelto il messaggio di Ceruti-Marzullo.
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Domanda
La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?
Yangus Ceruti, Scopa (VC)
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Risposta del Prof. Geppo
I più distratti di voi potrebbero pensare che si tratti di una domanda di stampo filosofico, in realtà la risposta è una razionale banalità. Innanzitutto le due cose non si escludono a vicenda poichè ipoteticamente la vita potrebbe essere un sogno ed essa stessa, essendolo, potrebbe aiutarsi nel migliorarsi. Peccato però che la vita non sia un sogno poichè sappiamo tutti che, come ci insegnano migliaia di cartoni animati, quando si sogna se ti dai un pizzicotto non ti dovrebbe fare male, mentre poco fa per testare questa teoria mi sono provocato dolore. Questo significa che in questo momento io non sto sognando, altrimenti non proverei dolore per il pizzicotto. La prima parte della domanda è quindi generalmente falsa poichè lo è nel mio caso. Potrebbe essere vera soggettivamente, in particolare le persone affette da analgia congenita ovvero quelle persone insensibili al dolore fisico per disturbi del sistema nervoso. Essi facendosi un pizzicotto non proverebbero dolore e non sarebbe possibile scoprire se la loro vita fosse veramente un sogno oppure no. Rimane il fatto che un'affermazione vera soltanto per alcune categorie non può esserlo in assoluto, quindi la risposta alla prima parte è "NO".
Per la seconda parte la faccenda è più complessa. Bisognerebbe capire se il nostro amico Ceruti intenda il sogno come fase del sonno o come desiderio o ambizione di vita. Nel primo caso vi sono varie scuole di pensiero. Il famoso sogno erotico adolescenziale, ad esempio, è un caso di apparente miglioramento della vita ma in realtà è l'opposto. Per due motivi. Dormi ma stai sognando di essere ancora al pub dove eri prima di rincasare, quindi sogni di flirtare con la ragazza che ti fissava al bancone, di portarla a casa tua e di fare all'amore. Primo motivo: la mattina ti svegli convinto di tutte queste cose e fai delle figure di cacca irrimediabili con questa persona, che non ti parlerà mai più e quindi la tua vita subirà un teorico peggioramento almeno nel campo sentimentale-sessuale. Secondo motivo: la mattina ti accorgi di avere avuto un chiaro episodio di polluzione notturna con tutti i disagi igienici del caso.
Se Ceruti intende invece il sogno come ambizione la risposta è diversa e dipende dal tipo di sogno e di persona. Se il sogno è banale e facile, una volta realizzato porta una immediata felicità ovviamente seguita però da noia e malessere (sentirsi arrivati e senza nuovi stimoli) e si ha quindi un peggioramento. Se il sogno è troppo difficile si ha invece l'effetto opposto. L'ansia di raggiungere l'obiettivo ci tormenterà per tutta la vita e per quella dei nostri figli su cui scaricheremo i nostri fallimenti.
Concludendo la tua domanda è malposta, ma è prevedibile da uno che abita in località Molino Nuovo. Avresti dovuto chiedermi:"Visto che la vita non può essere un sogno poichè in questo momento un pizzicotto mi sta provocando dolore, è forse possibile che uno specifico sogno, inteso come ambizione, nè troppo facile nè troppo difficile da realizzare, un sogno medio insomma, possa in taluni casi portare un miglioramento nella vita di una persona?" e io ti avrei quindi risposto:"Dipende".
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Il consiglio del Prof. Geppo
Se la polluzione notturna ti capita prima delle due di notte, alzati e pulisciti. Se capita dopo, lascia stare e svegliati la mattina dopo con le lenzuola croccanti.

08 giugno 2006

Le avventure del piccolo Mignotti (5)

Il piccolo Mignotti si è innamorato. Il fascino della piccola Berta, la bambina che a scuola siede nel banco di fronte al suo, lo ha rapito da giorni. Berta Falispa mette i pantaloni a vita bassa con il tanga a vita alta, ride senza motivo ed è, per fare un giro di parole, una baldraccona di basso borgo.
Mignotti le regala fiori, origami e musicassette con compilation calcolate ad hoc e lei risponde sempre con malcelate metafore sessuali che l'inesperto mignotti non riesce a cogliere. Berta ha 11 anni ed un curriculum di esperienze di una trentacinquenne ninfomane. Mignotti ha 10 anni (compiuti da poco) ed il curriculum di esperienze del Busca a vent'anni.
Fatto sta che la Falispa ha già limonato con i suoi compagni Paolo Polenghi, Frollo de Meneghini detto "Parappa the rapper", Bruno Orso detto "Mani di fata" e Giorgio Napolitano detto "Il presidente". Mignotti si rode di gelosia ma è talmente affranto al punto che non riesce nemmeno a combinare uno dei suoi scherzetti ai suoi rivali in amore.Mercoledì prossimo c'è la gita alle grotte di Toirano ed il piccolo Mignotti è riuscito ad aggiudicarsi il posto in Pullman di fianco all'amata scambiandolo con "Il presidente" per il n°1 di Tex appartenente a suo padre. Ha già preparato una poesia da dedicare a Berta sul passo del Turchino e ha messo da parte tutti i suoi vestiti più belli per fare bella figura. Ha persino pulito e messo da parte le sue scarpe da ginnastica preferite, così quando le indosserà ed attaccherà i due strap di velcro formando una "X" sarà un vero superfico.
Adesso sta andando a comprarsi la gommina per pettinarsi i capelli a spazzola.

07 giugno 2006

I consigli alla Didona (2)


Io e la didona abbiamo i bioritmi invertiti: quando io sono smorto e apatico, lei è iperattiva e creativa mentre quando lei è iperattiva e creativa io sono smorto e apatico. Tutto questo per dire che anche il blog di oggi è a cura della mia collaboratrice preferita, visto che io ho sempre meno idee ed i suoi post hanno molto più successo dei miei...
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La crisi del ventisettesimo anno a volte mi prostra completamente. Perché mi rendo conto che in un mondo dove le donne si conquistano a fatica spazi sempre più ampi di successo, responsabilità, riconoscimento collettivo, io sono un freno, una palla al piede per la categoria, ancora impantanata nei peggiori cliché maschilisti…E sapete perché? Perché, lo riconosco: sono un’imbranata. Posseggo, e me ne vergogno infinitamente, quella tara, discriminativamente attribuita alle donne, legata alla guida. Io, quasi solo io (ormai), la confermo, costituendo terreno fertile per le malignità dei detrattori delle donne al volante.
Ora, lo so, la guarigione dalla mia crisi passa anche di qui: aumentare l’autostima acquistando abilità al volante. Vi esporrò i miei principali problemi di guida. Sottoponetemi i vostri consigli per migliorarmi.
Premetto che il problema non è la guida in sé, che non mi da alcun problema, bensì alcuni insignificanti problemi di contorno.
1-IL PARCHEGGIO. L’incrollabile certezza che se si chiama paraurti un perché ci sarà mi aiuta nel concludere felicemente i parcheggi più difficili, ma mi pone al contempo, talvolta, problemi etici.
Del famigerato parcheggio ad esse per fortuna in Valsesia si può fare a meno (a tal proposito un ringraziamento particolare a mio padre per avermi svegliato, ai tempi della scuola guida, la domenica mattina alle sette per torturarmi facendomi percorrere più volte via Vittorio Veneto a Borgosesia a uno allora per farmi provare tutti i parcheggi ad esse possibili).
2-IL SORPASSO. Giammai, a meno che non si tratti di Apecross. A meno che l’Apecross non sia truccato.
3-LA RETROMARCIA. Per motivi misteriosi il concetto stesso di retro mi è ostile, la coordinazione (perfetta in tutti gli altri ambiti) si annulla. Destra e sinista, sterzo e controsterzo si confondono. Però con un adeguato training autogeno preventivo ho imparato a cavarmela.
4-GLI SPAZI STRETTI. Ovvero il garage. Già il mio è piccolo e da un parte da su un muro che rende difficoltose le manovre anche ai più abili. I miei due primi tentativi furono così fallimentari che si è scelto di preferire lasciare che la mia macchina trascorra all’addiaccio i freddi inverni valsesiani. (Dai umiliamoci del tutto: la prima volta, col basculante a metà, sentivo strani scricchiolii sospetti e allarmanti che ho poi scoperto cosa esser solo di fronte all’antenna frisee, la seconda volta ho favorito lo scambio di colore tra fiancata e ingresso).
5-LA BENZINA ALL’AUTOMATICO. Dico di amare il vizio e di voler essere servita. In realtà l’automatico mi intimidisce. Una volta mi sono sporcata di benzina. Ho temuto l’epilogo con torcia umana.
6-L’EPISODIO SFORTUNATO. Quello che capita a tutti almeno una volta nella vita. Quello che, in alcuni casi, ti condanna per sempre agli occhi tuoi e degli altri. La macchia indelebile. Quello che da quel giorno mia mamma, -soprannominta comunque da sempre Fifa-blu-di- tutto-ciò-che-ha-ruote-e-motore e non guidante-, se ne sta al mio fianco con un immotivato sguardo terreo attaccata alla maniglia sopra il finestrino come una scimmia al ramo. E’ forse stata colpa mia se mentre aspettavo il pullman per Vercelli tenendo il naso sul cellulare impegnata a mandare messaggini è passato l’autobus per Vallemosso e io come una fessa ci sono salita e un po’ dopo la Guardella ho pensato toh che strana deviazione. Cretina! E’ colpa mia se già provata da questo episodio, scampata all’ autostop con vecchio da aria bavosa, con assoluta necessità e fretta di andare all’Università, e stanca morta per motivi che non vi sto a dire, sono finita, (peraltro a bassa velocità perché sono prudente) in una risaia di Quinto Vercellese. Sarebbe potuto capitare a chiunque.
In conclusione: sono un caso così grave? C’è rimedio? Sono perduta per sempre? Posso io, ex (prima della crisi) ragazza emancipata, sveglia, in gamba, persino sicura di sé, con le mie imperdonabili lacune, frenare l’assalto delle donne al mondo degli uomini? E comunque questo assalto al mondo degli uomini non potevamo farlo in carrozza, in deltaplano, coi pattini a rotelle o chessoio con un comodissimo treno Eurostar?
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L'epilogo torcia umana mi ha fatto veramente ridere...

06 giugno 2006

Tutti sul blog del Busca!

Questo blog è impaginato male. Oltre a vari bugs che ne compromettono la grafica nel complesso è evidente che l'enorme lunghezza dei posts non è bilanciata dai links a destra turbando il mio senso estetico. La risposta potrebbe essere:"Metti meno posts, così ci mette anche meno tempo a caricarmi la pagina.".
No. Sarebbe troppo facile. Preferisco fare così: chi di voi vuole comparire sulla pagina principale del blog può spedirmi una sua immagine (dimensione 120 x 120 pixel, formato jpg) da mettere lì in fondo a destra nella colonna "Amici del blog del Busca", così io miglioro la grafica e voi potete vantarvi al bar con gli amici di comparire su un sito strafico.
Se siete imbranati con l'elaborazione delle immagini potete mandarmi anche foto con altri formati purchè non siano troppo pesanti da scaricare in quanto a Pila (VC) arriva ancora un debole segnale via telefono anzichè una potente ADSL che mi renderebbe il capo del mondo. Dai, mandamela. Ci tengo, davvero. Mi farebbe sul serio molto piacere. Mi renderebbe davvero felice. Su, non farti pregare. Non intendo pregarvi. Vi supplico.

05 giugno 2006

Fuori dal tunnel


Ce l'ho fatta. Il mio eroe Romano con l'aiuto di Yangus, Jessica ed Angelo ha sconfitto Rhapthorne ed ha riportato la pace a Trodain e paesi limitrofi. Mi sono bastate 64 ore e il livello 40 per sbarazzarmi dell'odiato ciccione. Tra l'altro la principessa Medea non ha nemmeno sposato l'odioso principe Caramels così Romano ha qualche chance di diventare un futuro re e anche di sganciare il gatto ogni tanto, dopo l'esplosione di ormoni causata dal combattere di fianco a Jessica.
Tutto a posto quindi. No. I dannati della square enix, hanno inserito una simpatica stellina nel file di salvataggio che fa presupporre una continuazione. Inoltre dopo un'ora abbondante di finale è comparso un insidioso simbolo rosso in un luogo sinora perfettamente inutile. Come se non bastasse non ho ancora ucciso nemmeno un re slime grigio e quindi il mio gioco non può considerarsi realmente "finito".
Aiutatemi, vi prego, voglio uscire da questo giro. Facciamo così, finisco ancora questa cosina e poi fino all'avvento del Nintendo Wii non gioco più a nulla, ok?

04 giugno 2006

L'angolo del vantone


Ok, mi sono realizzato nel campo fotografico quindi probabilmente da qui a qualche mese svenderò la mia macchina fotografica e la mia stampante nuova di pacca per dedicarmi a qualcos'altro. E' stato facile: non è bastato semplicemente realizzare una bella foto; la mia realizzazione è stata compiuta dal fatto che qualcuno l'ha utilizzata per motivi pratici. Per un ingegnere che non crede nell'arte fine a sè stessa ("l'art pour l'art", Théophile Gautier) questa è una cosa importantissima.
Fatto sta che il grafico de "Edizioni Il Filo" ha trovato su internet una mia foto e mi ha chiesto se poteva usarla per la copertina di un libro. Io gli ho detto:"Va bene, ma me ne mandi una copia". Così se qualcuno di voi trova in libreria "La squadra delle Cròpani" di Pasquale Totaro-Ziella edito da "Il Filo", un libro rosa che parla di una squadra sconclusionata e pezzente (no, non l'inter, ho scritto "pezzente"), sappia che la foto in copertina l'ho fatta io.
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Fine dell'angolo del vantone. La prossima puntata sarà quando qualcun'altro utilizzerà qualcosa di mio per fini pratici (pensavo ad esempio quando utilizzeranno una mia composizione electropop come inno delle olimpiadi).

03 giugno 2006

I consigli del Sabato alla Didona


Lascio la parola alla mia nuova collaboratrice per i post del Sabato, sempre più carenti per via della partita di pallone...
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A grande richiesta (mia) i consigli del sabato del Busca, tutto sommato superflui, si trasformeranno nei consigli del sabato alla Didona. Che ne ha proprio bisogno, perché da qualche mese sta attraversando quella che lei chiama la crisi del 27esimo anno. Infatti si trova continuamente a dover fronteggiare nuovi problemi, sia pratici, sia esistenziali, che la affliggono irrimediabilmente. Comincerò dal più scottante: ho sbagliato tutto.Avrei potuto avere successo nella vita se mai fosse esistita o potesse esistere la figura professionale dell’alunna modello. Naturalmente non esiste, così posso solo crogiolarmi nel ricordo di quanto ero brava alle Elementari, alle Medie, alle Superiori e all’Università (all’asilo no, coi lavoretti manuali ero un disastro ed ero mediocre anche nelle recite di Natale e di fine anno). Pur andando molto bene in tutte le materie (guardate che non mi sto vantando, questa è tutta pura autocommiserazione) ho scelto il modo più complicato per garantirsi un futuro dignitoso (oppure il più semplice per non garantirselo, fate voi): non contenta già del fatto di aver scelto Lettere, ho optato per l’Archeologia, questo strano mondo che sta alla realtà più o meno come Eva Henger sta a Maria Goretti (ecco così per i più scettici ho anche provato le mie ottime doti logiche). Naturalmente mi sono dimostrata brava, ottimi esami, interesse anche extrascolastico, esperienza pratica acquisita con numerosi scavi nonché corsi extra e approfondimenti personali. Poi il capolavoro: invece di, come fanno altri più assennati colleghi, finita l’ubriacatura universitaria, darsi da fare a trovare un’occupazione (con l’iter: FACCIO QUELLO PER CUI HO STUDIATO- FACCIO QUELLO CHE MI PIACE- FACCIO UN LAVORO ALMENO COMODO E BEN PAGATO- FACCIO QUELLO CHE RIESCO A TROVARE, CON STA LAUREA...), ho scelto di provare il dottorato. Naturalmente è andato bene: oceanico concorso alla Sapienza di Roma, ottimo scritto, brillante colloquio, prima in graduatoria, assegnazione della borsa (no, non mi sto vantando, continuo ad autocommiserami). Esperienza universitaria con tantissimo tempo libero, argomento stimolante, possibilità di ricerca feconde… ebbene... esattamente come in qualsiasi attività (come quando dieci anni fa dicevo scrivo un racconto e mi fermavo a pagina otto, come quando da piccola dicevo finirò l’album delle figurine degli Snorkies e poi a meno quattro dalla fine abbandonavo tra gli sbuffi, come quando a minigolf, in testa a metà gara sugli arroganti Ricky Walls e Busca, mi stufo e perdo), ebbene, si diceva... BASTA... MI SONO STUFATA... anni di sacrifici e impegno e quello che faccio NON MI PIACE PIU’. (NON TI PIACE PIUUU’? Questa era mia mamma, che peraltro a onor del vero mi aveva sconsiugliato tutto ciò dieci anni fa). Già... noioso il lavoro, antiquata l’impostazione del medesimo, faticosa e spesso infruttuosa la ricerca, massacrante il lavoro sul campo, inesistenti le prospettive per il futuro, mediocri i miei rapporti con l’ambiente. Insomma un disastro su tutta la linea. A 27 anni a settembre. Dopo anni di convinzione e sforzi. (stupida!!) Ora io, dopo questa faticosa confessione, chiedo un consiglio a voi, sia a quanti mi conoscono bene sia a quanti no (Cek piantala di scuotere la testa con sufficienza, grazie). Consigli di qualsiasi genere, esistenziali, pratici e via dicendo. Siate anche molto ironici e cattivi, che tanto ho le spalle larghe. Evitate, se possibile, consigli su suicidi o attività di meretricio.

02 giugno 2006

Torna il mitico Prof. Geppo


Sono andato ancora a pescare dal mio vecchio sito un personaggio tuttologo, il prof. Geppo, perchè possa rispondere a qualsiasi domanda voi abbiate da porgli. Questa volta però non ho semplicemente copiato un vecchio testo per incollarlo sul blog ma lo ho invitato personalmente a collaborare col blog per il post del Venerdì.
Postate la vostra domanda nei commenti del venerdì precedente e il venerdì successivo il grande Geppo potrebbe scegliere proprio il vostro intervento per dare una delle sue famose risposte ed esaudire la vostra sete di conoscenza. Essendo la prima settimana mi vedo costretto a pubblicare l'unica domanda che non aveva avuto una risposta a seguito del mancato aggiornamento del mitico sito Busca is on the Net! che aveva ospitato Geppo per almeno tre anni.
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Prima di cominciare vorrei riportare di seguito una testimonianza risalente all'anno 2001 dello scandalo che subì a causa di una sua risposta "creativa" che fece venire a galla qualche ombra nel passato di Geppo che, almeno da parte mia, il tempo ha già cancellato di fronte ad un simile personaggio:
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"Recenti indagini e una clamorosa coglionata del signor Duilio Geppo hanno portato alla luce scottanti verità sul suo conto. Grazie all'intervento dell' ingegnere nippo-soviet-franco-bulgaro Kapriel D'Avin si è scoperto che la risposta sulla caduta delle formiche era un falso madornale o almeno era molto imprecisa. Questo ha spinto me (ilbusca) ha fare una verifica sul titolo di studio del sig. Geppo ed ecco cosa ne è emerso:Il sig. Duilio Geppo non è mai riuscito a conseguire la licenza elementare in quanto in tenera età non riusciva mai a ricordarsi il capoluogo dell'Umbria inoltre non era in grado di risolvere il problema del contadino che vende tre mele a duemila lire l'una. Rimasto in quinta elementare fino alla veneranda età di 37 anni impazzì improvvisamente e uccise una trentina di agricoltori di Perugia.
Messo in carcere per omicidio plurimo è stato poi rilasciato per totale infermità mentale e messo in un istituto di recupero dove in un anno ha letto due "Topolino" e la tabellina degli ioni dell'acqua San Benedetto. Ora è ancora in quell'istituto e sta ultimando la lettura del suo primo vero libro : "Io speriamo che me la cavo" nel quale ha trovato molti aspetti in comune con i giovani autori.
Ora io non voglio condannarlo perchè mi ha mentito. Anche Einstein era considerato un ritardato a scuola.
Il sig. Geppo, che io continuo a considerare "il professore" è un ignorante pauroso, ma i suoi consigli hanno dato buonumore e risolto problemi a molte persone.Per questo non lo licenzierò, anzi gli aumenterò lo stipendio perchè io e molti altri (compreso l'ing. D'Avin che lo ha scoperto) gli vogliamo bene e sappiamo che prima o poi Duilio diventerà qualcuno che lascerà il segno (oltre alla X che usa per firmare gli assegni) e vi assicuro che continuerà a rispondere alle vostre domande di qualsiasi genere!Forza Duilio siamo con te!"
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Forza Duilio! Ricominciamo! Ecco la prima domanda della tua nuova vita!
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Domanda
"Caro Prof. Geppo, ho una domanda alla quale deve assolutamente rispondermi. Sono già tre giorni che non riesco a dormire con questo tormento: ma la mallattia di Carrion può essere provocata dalla Bartonella bacilliformis? Mi risponda con precisione per favore, ho fatto una scommessa giù al bocciodromo."
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Risposta del Prof. Geppo
"Piccolo uomo ingenuo. Venire a chiedere a ME di rispondere con precisione. Tsz. Credo proprio che tu abbia vinto la scommessa coi vecchi delle bocce perchè come tutti sanno la Bartonella bacilliformis (ord. Rickettsiales, fam. Bartonellacee) è un coccobacillo gram-negativo, asporigeno, aerobio, mobile (può infatti essere trasmesso da alcuni flebotomi) che provoca la febbre di Oroya o malattia di Carrion, grave anemia febbrile, e la verruca peruviana (solitamente dopo qualche mese), una forma cutane a decorso lungo ma benigno. La malattia della bartonellosi è limitata ad alcune zone del Sud America dove è presente l'insetto Lutzomia, vettore della malattia, che trasmette mediante la puntura. La febbre di Oroya che ne sussegue può anche portare alla morte e per la diagnosi si ricorre all'esame dello striscio di sangue e all'emocoltura."
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Il consiglio del Prof. Geppo
"Se sei in Sud-America e ti punge una Lutzomia, non bestemmiare immediatamente. Potrebbe non essere infetta ma soprattutto le popolazione locali sono molto religiose e potrebbero farti molto più male della Bartonella bacilliformis. Piuttosto fatti dare una foglia di coca da masticare. Aiuta."

01 giugno 2006

Edizione straordinaria


Mi vedo costretto a sospendere l'appuntamento settimanale col piccolo Mignotti a causa di un fatto molto strano che è capitato per ben TRE volte nel corso di questa settimana.
Mercoledì sera stavo andando a cenare dalla mia ragazza. Ero in auto ed avevo davanti a me ben tre autovetture che procedevano verso Varallo Sesia. Ebbene, arrivato allo svincolo per Morca NESSUNA di queste macchine ha svoltato per il paesino e tutte hanno continuato verso la bassa valle.
La cosa di per sè mi ha lasciato allibito. In quasi 9 anni di patente era una situazione inedita ma, dopo lo sbigottimento iniziale, ho dato la colpa al caso e non ci ho pensato più di tanto. Ritornando dopo cena non avevo macchine davanti e mi sono persino dimenticato dell'avvenimento.
Stamattina sono nuovamente sceso a Varallo per recuperare un'attrezzatura urgente. Avevo davanti quattro macchine e di nuovo nessuna di queste ha svoltato per Morca. Al ritorno ero terrorizzato. Un furgone, una Golf e un'apecar. Ancora nessuno.
Mi hanno beccato. Qualcuno dei frequentatori di Morca ha letto il mio post sulla loro anomalia ed ha avvisato tutti gli altri. Adesso sanno che io so e che il loro segreto è stato messo in pericolo per colpa mia. Non so cosa potrà succedere. Forse faranno finta di niente e si trasferiranno da qualche altra parte con il loro carico di mistero o forse verranno a cercarmi per punirmi! Chiedo aiuto a chiunque sappia qualcosa. Se questi inquietanti personaggi mi venissero a cercare potrebbe capitare anche a tutti voi lettori di questo blog perchè sapete!