Io e la didona abbiamo i bioritmi invertiti: quando io sono smorto e apatico, lei è iperattiva e creativa mentre quando lei è iperattiva e creativa io sono smorto e apatico. Tutto questo per dire che anche il blog di oggi è a cura della mia collaboratrice preferita, visto che io ho sempre meno idee ed i suoi post hanno molto più successo dei miei...
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La crisi del ventisettesimo anno a volte mi prostra completamente. Perché mi rendo conto che in un mondo dove le donne si conquistano a fatica spazi sempre più ampi di successo, responsabilità, riconoscimento collettivo, io sono un freno, una palla al piede per la categoria, ancora impantanata nei peggiori cliché maschilisti…E sapete perché? Perché, lo riconosco: sono un’imbranata. Posseggo, e me ne vergogno infinitamente, quella tara, discriminativamente attribuita alle donne, legata alla guida. Io, quasi solo io (ormai), la confermo, costituendo terreno fertile per le malignità dei detrattori delle donne al volante.
Ora, lo so, la guarigione dalla mia crisi passa anche di qui: aumentare l’autostima acquistando abilità al volante. Vi esporrò i miei principali problemi di guida. Sottoponetemi i vostri consigli per migliorarmi.
Premetto che il problema non è la guida in sé, che non mi da alcun problema, bensì alcuni insignificanti problemi di contorno.
1-IL PARCHEGGIO. L’incrollabile certezza che se si chiama paraurti un perché ci sarà mi aiuta nel concludere felicemente i parcheggi più difficili, ma mi pone al contempo, talvolta, problemi etici.
Del famigerato parcheggio ad esse per fortuna in Valsesia si può fare a meno (a tal proposito un ringraziamento particolare a mio padre per avermi svegliato, ai tempi della scuola guida, la domenica mattina alle sette per torturarmi facendomi percorrere più volte via Vittorio Veneto a Borgosesia a uno allora per farmi provare tutti i parcheggi ad esse possibili).
2-IL SORPASSO. Giammai, a meno che non si tratti di Apecross. A meno che l’Apecross non sia truccato.
3-LA RETROMARCIA. Per motivi misteriosi il concetto stesso di retro mi è ostile, la coordinazione (perfetta in tutti gli altri ambiti) si annulla. Destra e sinista, sterzo e controsterzo si confondono. Però con un adeguato training autogeno preventivo ho imparato a cavarmela.
4-GLI SPAZI STRETTI. Ovvero il garage. Già il mio è piccolo e da un parte da su un muro che rende difficoltose le manovre anche ai più abili. I miei due primi tentativi furono così fallimentari che si è scelto di preferire lasciare che la mia macchina trascorra all’addiaccio i freddi inverni valsesiani. (Dai umiliamoci del tutto: la prima volta, col basculante a metà, sentivo strani scricchiolii sospetti e allarmanti che ho poi scoperto cosa esser solo di fronte all’antenna frisee, la seconda volta ho favorito lo scambio di colore tra fiancata e ingresso).
5-LA BENZINA ALL’AUTOMATICO. Dico di amare il vizio e di voler essere servita. In realtà l’automatico mi intimidisce. Una volta mi sono sporcata di benzina. Ho temuto l’epilogo con torcia umana.
6-L’EPISODIO SFORTUNATO. Quello che capita a tutti almeno una volta nella vita. Quello che, in alcuni casi, ti condanna per sempre agli occhi tuoi e degli altri. La macchia indelebile. Quello che da quel giorno mia mamma, -soprannominta comunque da sempre Fifa-blu-di- tutto-ciò-che-ha-ruote-e-motore e non guidante-, se ne sta al mio fianco con un immotivato sguardo terreo attaccata alla maniglia sopra il finestrino come una scimmia al ramo. E’ forse stata colpa mia se mentre aspettavo il pullman per Vercelli tenendo il naso sul cellulare impegnata a mandare messaggini è passato l’autobus per Vallemosso e io come una fessa ci sono salita e un po’ dopo la Guardella ho pensato toh che strana deviazione. Cretina! E’ colpa mia se già provata da questo episodio, scampata all’ autostop con vecchio da aria bavosa, con assoluta necessità e fretta di andare all’Università, e stanca morta per motivi che non vi sto a dire, sono finita, (peraltro a bassa velocità perché sono prudente) in una risaia di Quinto Vercellese. Sarebbe potuto capitare a chiunque.
In conclusione: sono un caso così grave? C’è rimedio? Sono perduta per sempre? Posso io, ex (prima della crisi) ragazza emancipata, sveglia, in gamba, persino sicura di sé, con le mie imperdonabili lacune, frenare l’assalto delle donne al mondo degli uomini? E comunque questo assalto al mondo degli uomini non potevamo farlo in carrozza, in deltaplano, coi pattini a rotelle o chessoio con un comodissimo treno Eurostar?
Ora, lo so, la guarigione dalla mia crisi passa anche di qui: aumentare l’autostima acquistando abilità al volante. Vi esporrò i miei principali problemi di guida. Sottoponetemi i vostri consigli per migliorarmi.
Premetto che il problema non è la guida in sé, che non mi da alcun problema, bensì alcuni insignificanti problemi di contorno.
1-IL PARCHEGGIO. L’incrollabile certezza che se si chiama paraurti un perché ci sarà mi aiuta nel concludere felicemente i parcheggi più difficili, ma mi pone al contempo, talvolta, problemi etici.
Del famigerato parcheggio ad esse per fortuna in Valsesia si può fare a meno (a tal proposito un ringraziamento particolare a mio padre per avermi svegliato, ai tempi della scuola guida, la domenica mattina alle sette per torturarmi facendomi percorrere più volte via Vittorio Veneto a Borgosesia a uno allora per farmi provare tutti i parcheggi ad esse possibili).
2-IL SORPASSO. Giammai, a meno che non si tratti di Apecross. A meno che l’Apecross non sia truccato.
3-LA RETROMARCIA. Per motivi misteriosi il concetto stesso di retro mi è ostile, la coordinazione (perfetta in tutti gli altri ambiti) si annulla. Destra e sinista, sterzo e controsterzo si confondono. Però con un adeguato training autogeno preventivo ho imparato a cavarmela.
4-GLI SPAZI STRETTI. Ovvero il garage. Già il mio è piccolo e da un parte da su un muro che rende difficoltose le manovre anche ai più abili. I miei due primi tentativi furono così fallimentari che si è scelto di preferire lasciare che la mia macchina trascorra all’addiaccio i freddi inverni valsesiani. (Dai umiliamoci del tutto: la prima volta, col basculante a metà, sentivo strani scricchiolii sospetti e allarmanti che ho poi scoperto cosa esser solo di fronte all’antenna frisee, la seconda volta ho favorito lo scambio di colore tra fiancata e ingresso).
5-LA BENZINA ALL’AUTOMATICO. Dico di amare il vizio e di voler essere servita. In realtà l’automatico mi intimidisce. Una volta mi sono sporcata di benzina. Ho temuto l’epilogo con torcia umana.
6-L’EPISODIO SFORTUNATO. Quello che capita a tutti almeno una volta nella vita. Quello che, in alcuni casi, ti condanna per sempre agli occhi tuoi e degli altri. La macchia indelebile. Quello che da quel giorno mia mamma, -soprannominta comunque da sempre Fifa-blu-di- tutto-ciò-che-ha-ruote-e-motore e non guidante-, se ne sta al mio fianco con un immotivato sguardo terreo attaccata alla maniglia sopra il finestrino come una scimmia al ramo. E’ forse stata colpa mia se mentre aspettavo il pullman per Vercelli tenendo il naso sul cellulare impegnata a mandare messaggini è passato l’autobus per Vallemosso e io come una fessa ci sono salita e un po’ dopo la Guardella ho pensato toh che strana deviazione. Cretina! E’ colpa mia se già provata da questo episodio, scampata all’ autostop con vecchio da aria bavosa, con assoluta necessità e fretta di andare all’Università, e stanca morta per motivi che non vi sto a dire, sono finita, (peraltro a bassa velocità perché sono prudente) in una risaia di Quinto Vercellese. Sarebbe potuto capitare a chiunque.
In conclusione: sono un caso così grave? C’è rimedio? Sono perduta per sempre? Posso io, ex (prima della crisi) ragazza emancipata, sveglia, in gamba, persino sicura di sé, con le mie imperdonabili lacune, frenare l’assalto delle donne al mondo degli uomini? E comunque questo assalto al mondo degli uomini non potevamo farlo in carrozza, in deltaplano, coi pattini a rotelle o chessoio con un comodissimo treno Eurostar?
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L'epilogo torcia umana mi ha fatto veramente ridere...
9 commenti:
A GRANDE RICHIESTA (DEL BUSCA)TORNA DA MICCIOLO :
IL GRANDE CONCORSO SCOVA L'INGENUO
INDIZIO N°6
IL GRANDE CONCORSO SCOVA L'INGENUA
P.S. Patata sei un genio (questa era cosa nota) hai quasi vinto,il motivo è ancora più scabroso.
No, non c'è rimedio.
In compenso sei la mia gemella, automobilisticamente parlando!
Grande Didona!
Manda a casa il Busca e fai tu il blog!
Fantastica!
Per la guida, ci sono anche altre tipologie.
Ad esempio Rossella fa la barba a tutti i muretti sulla destra...
pARCHEGGIARE A ORECCHIO È BELLO..
Cara Didona mi stupisco che una vera donna come te non capisca che i tuoi problemi derivano dal fatto che vivendo in un mondo schifosamente maschilista hai subito un lavaggio del cervello.
1 IL PARCHEGGIO : è un problema finto perchè se i sindaci dal dopo guerra in poi(quasi tutti uomini((Moratti compresa)) li avessero costruiti a lisca di pesce il parcheggio ad esse non sarebbe esistito
2 IL SORPASSO : Se si viaggiasse tutti alla stessa velocità rispettando i limiti non ci sarebbe il bisogno di sorpassare...e chi non li rispetta e trucca gli apecross?brava! sempre noi uomini.
3 LA RETROMARCIA : Fa paura a tutti, prova a chiedere a un uomo se gli piacerebbe che gli facessero una retromarcia a lui...
4 IL GARAGE : Sono sempre costruiti da muratori maschi che quando lo finiscono ti dicono:"Se prendi una macchina appena più grossa non ci stai più!" e ridono...
5 L'EPILOGO TORCIA UMANA : In effetti questo è un problema tuo.
6 L'EPISODIO SFORTUNATO : La sfiga è ovunque.
In conclusione,quando uno ti sorpassa a destra a 200 km/h è un uomo, quando un ubriaco ti distrugge l'auto è un uomo, quando vai tranquillo e uno ti sta nel c**o è un uomo,quando azzardi un sorpasso ad un auto sportiva perchè il conducente sta telefonando mentre fuma e questo accellera per non darti strada è un uomo.
Think Different.
Azz... é tutto vero!
Cara didona, Pilar comprende perfettamente la tua condizione:
1-quando parcheggia tutto il vicinato accorre per farsi 2 risate.
2-se (SE) costretta a sorpassare, suda freddo. E la Tata per poco non stramazza rovinosamente al suolo.
3-la retromarcia si fa a occhio e facendo il segno della croce. Ma è tutta questione di culo.
4-il garage. idem come sopra.
5-Pilar fa benzina nell'unico distributore dove c'è ancora l'omino (40 anni per gamba) che ti rempie il serbatoio (ed è convito che Pilar abbia una cotta per lui)
6-L'episodio sfortunato. Nel caso di Pilar bisogna usare il plurale...ma non fa niente, lei mantiene la sua guida sportiva (o rinciulita, a seconda dei punto di vista).
Ma nonostante tutto...gorl pauèr!
Cara Didona!
ricordo bene l'episodio increscioso della risaia di quinto!!!
la sera stessa mi sembra che si era fatta una cena di natale, giusto?
per quel che mi riguarda,finora ho avuto un rapporto decisamente meno conflittuale con l'automobile......ma una volta, di ritorno da un seratone, ho ferocemente sbarbato la carrozzeria del lato sinistro posteriore della mia, allora nuova fiammante, yaris....La mia versione dei fatti è che si è inspiegabilmente spostato il pilone di cemento del cancello del cortile!!!
:))))
questo tipo di incidenti può capitare a chiunque!!!!!!
Siete tutti saggissimi.
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