24 dicembre 2006

Buon Natale, neh!

Ragazzi, ho avuto un mucchio da fare in questi giorni e non ho potuto aggiornare il blog e/o rispondervi... seguiranno ancora una quindicina di giorni incasinati e poi spero di poter tornare a raccontarvi un po' della mia vita e aggiornarvi sul rapimento Mignotti (povero piccolo, che Natale terribile per i rapitori).
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Comunque ne approfitto per fare tanti cari auguri di buon Natale a tutti voi miei amici e anche ai nemici. Da parte mia e del nano Wurtz nella foto.

04 dicembre 2006

Gli amici del Busca - Il Ceruti


Deluso dal fatto che nessuno abbia riconosciuto il grande Jon Ritman quattro posts fa, continuo la mia patetica carrellata dei pregi dei miei amici. Ecco il simpatico Ceruti.

Anche il Ceruti ha parecchi pregi, ben celati. Il suo pregio principale, oltre alla simpatia ed il fine umorismo, è la calma perenne, tipo il signor Wolf di Pulp Fiction. Solo che lui non risolve problemi, è calmo e basta, casomai ne crea.
La sua calma perenne viene da alcuni personaggi frenetici ed agitati talvolta vista come un difetto; sembra che nulla lo turbi, lo emozioni o lo spaventi e questo irrita la persona iperattiva. Siccome io sono esternamente apatico più o meno quanto lui, apprezzo invece il discorrere e lo scambiare opinioni con uno che non alza la voce, non si agita, non crea polemiche e qualsiasi cosa si faccia non si lamenta. Quanto scritto è valido in condizioni sobrie, ovviamente.
Le uniche volte in cui si altera sono giustamente per motivi calcistici, in particolare quando la sua squadra del cuore in vantaggio di tre goals nel primo tempo della finale di Champions League si fa recuperare e battere ai rigori. Ma in quel caso persino un santo avrebbe imprecato contro molteplici divinità.
Il Ceruti viene da me soprannominato Gheorghe Ceruti per le sue movenze sul campo da calcio. Ricorda infatti il rumeno Gheorghe Hagi a fine carriera, quando percorreva circa 48 metri nel totale dei novanta minuti della partita.
Ma l'atteggiamento tipico per il quale tutti noi vogliamo bene al Ceruti, che sulle prime può irritare ma abituandosi diventa un fatto di costume e società anche apprezzabile, è caratterizzato dalle mitiche PROMESSE DA CERUTI.
Il sindacato dei marinai si sta lamentando da anni per il copyright ma in realtà le promesse da Ceruti e quelle "da marinaio" sono due cose differenti. Le promesse da marinaio consistono in bugie che generano false speranze nel prossimo per creare vantaggi, lucro o subdoli guadagni che vengono puntualmente disattese generando danni (psicologici od economici) alla vittima.
Le promesse da Ceruti sono invece completamente prive della parte subdola e lucrosa. Semplicemente non vengono mantenute per pigrizia. Così quando la sera si organizza una passeggiata in montagna e lui dice :"Passa a prendermi alle otto di domani mattina" è sufficiente NON passare a prenderlo. Non ci si deve arrabbiare, lo si sa già da prima. Non lo si chiama nemmeno. Gli si manda un SMS alle tre del pomeriggio per dargli il buongiorno e casomai lo si passa a prendere per la pizza all'ora di cena (le promesse da Ceruti vengono talvolta mantenute SOLO dalle 19:00 in poi).
Il Ceruti ha delle doti nascoste: impara i testi delle canzoni a memoria, ne tamburella i ritmi della batteria con le mani in continuazione sulle ginocchia facendosi richiamare persino alla visita militare. Avrei tanti episodi da raccontare su di lui, ma blogger.com mi chiuderebbe il blog con un "Adult warning".
Il Ceruti è inoltre abilissimo nel stringere amicizie con personaggi pessimi nei pub. E' simpatico a tutti e così quando si entra nel locale si avvicinano questi elementi a salutarlo (sia maschili che femminili) con cui fa discorsi assolutamente e rigorosamente senza senso con persone che non hanno nulla in comune con lui. Per questo io e Cek lo prendiamo selvaggiamente in giro dicendogli "Va' che arriva il tuo migliore amico" ed immediatamente arriva uno a dirgli "Bella Zio!" ed attaccare discorso.
Io è dalla prima media che cerco di portarlo sulla retta via, mentre lui cerca di portarmi sulla storta via. Il Cek cerca invece di portarci assieme sulla via della sua follia. In pratica assieme procediamo su una via di mezzo obliqua che è un buon compromesso tra il giusto e lo sbagliato, tra il serio ed il folle, tra l'assurdo e il concreto.