10 maggio 2006

Gli strani casi dell'ispettor Zabov (1)


L'ispettor Zabov, aristocratico fricchettone figlio di una spogliarellista russa ed un pastore tedesco, risolve sia intrighi internazionali sia semplici casi domestici come nessun altro. Sagace quanto un lampadario in disuso, il suo impercettibile acume gli permette di impicciarsi in ogni faccenda losca accada nei dintorni della sua abitazione nel pieno centro di Quarona Sesia, con osservazioni e commenti non richiesti. Guardato con diffidenza da tutti per il suo bizzarro modo di vestire e per i suoi occhiali a molla, l'ispettor Zabov riesce però sempre a scovare il colpevole grazie a metodi alternativi ed alle sue famose domande-trabocchetto. Molto colto con picchi di ignoranza tremendi? Completo idiota con un culo investigativo assurdo? Abile attore pronto a calarsi in ogni situazione simulando ottusità per sviare i sospetti? Non lo sapremo mai. Gli vogliamo bene per quello che è e per i pericolosi assassini e delinquenti che ha assicurato alla giustizia. Nel mio sito raccoglierò i racconti delle sue imprese più famose sperando di diffondere il mito in tutto il mondo.
Caso n° : 00001
Nome : L'omicidio della contessa Earl Gray
Stato : Risolto
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I fatti : In data 23-07-2004 verso le ore 19:00 la contessa Earl Gray residente a Boccioleto si reca presso una vicina ferramenta per togliersi un suo sfizio giovanile, possedere due motozappe da tenere in salotto. La ferramenta è gestita da Iury Karmanoff, un ex-serial killer cannibale autore di 54 omicidi in Ucraina attualmente messo in libertà per buona condotta e perfettamente integrato nella tranquilla comunità del piccolo paesino. L'ora è tarda ma il gentile gestore permette ugualmente alla contessa di entrare nel negozio sebbene la serranda sia già abbassata e Iury sia costretto a chiudersi dentro con la cliente per paura della microcriminalità. Mocciosi fastidiosi colpiscono in continuazione la serranda del negozio giocando col pallone.


Iury Karmanoff

Alle ore 21:00 il conte Bergamotto, allarmato per il mancato rientro della consorte, si reca presso la ferramenta locale e bussa sulla serranda per farsi aprire. Karmanoff non risponde, forse pensa che siano ancora i bambini che giocano a pallone o forse non sente. Quando Bergamotto intravede del sangue uscire da sotto la porta del negozio, inorridito e preoccupato sfonda la serranda in ghisa pura a morsi ed entra nella ferramenta. Qui vede Karmanoff in ginocchio con in mano un'ascia e un machete, completamente ricoperto di sangue che guarda disperato quello che rimane della contessa Earl Gray, orrendamente mutilata e con un orecchio strappato a morsi.
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Gli indizi : Dopo l'autopsia si è potuto stabilire con certezza che la contessa è morta a causa di 34293 colpi di ascia e machete dei quali uno alla carotide le è stato fatale. Le armi del delitto sono quelle ritrovate in mano a Karmanoff e il sangue sparpagliato per tutta la ferramenta, il retro del negozio ed il bagno appartiene alla contessa. Tra le fauci di Karmanoff è presente del sangue della contessa. Vi sono segni di lotta, vetri rotti ed oggetti sparpagliati ovunque.
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L'intuito di Zabov : Zabov è a casa intento a leccare il fondo del barattolo del Vinavil quando qualcosa nella sua mente gli consiglia di prendere baracca e burattini ed andare in alta val piccola per una gitarella. Notando la presenza delle forze dell'ordine, che ormai lo conoscono bene, l'intrepido Zabov s'imbatte quindi nella scena del delitto. Subito si mette ad osservare ovunque. Raccoglie un vetro della finestrella del bagno e lo annusa, osserva attentamente il registratore di cassa dopodiché si rivolge a Karmanoff chiedendogli :"Salve buon uomo, ha mai visto il videoclip di Spread Your Wings?". E Iury :"Quello con Freddie con gli occhiali a forma di stella?". A questo punto Zabov si rivolge al capo delle forze dell'ordine dicendo :"So chi ha ucciso la contessa Earl Gray."
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L'assassino : "L'assassino è lui!" afferma sicuro Zabov indicando uno dei bambini che giocava a pallone al di fuori della ferramenta. Il piccolo Renzo (4 anni) tenta di allontanarsi con un piccolo passo all'indietro ma subito tre carabinieri gli sono addosso e lo pigliano a manganellate immobilizzandolo. "Bel lavoro ispettor Zabov... ma come ha fatto?".
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La spiegazione : "Se lei avesse giocato a pallone in piazza da piccolo probabilmente l'avrebbe capito. Le spiego com'è andata. La contessa Earl Gray, dopo essere entrata nella ferramenta e aver chiesto le motozappe, ha gentilmente chiesto al povero Iury se potesse usufruire dei servizi igienici. Molto gentilmente l'amabile ucraino gli mostrò la toilette e si recò nel retro per cercare le due motozappe. Mentre la contessa espletava i suoi bisogni nella toilette, che Iury utilizza anche come ripostiglio per attrezzi taglienti e/o altamente letali, il piccolo Renzo con una potente bordata di collo destro al volo ne frantumava la finestra. A questo punto tutti sappiamo come ci si sente a 4 anni quando si fa una cosa simile. A quella età, e fino alla pubertà, il valore è solo uno: il pallone. Mentre la contessa si rivestiva, Renzo tentava di entrare nella toilette calandosi dalla finestra procurandosi tutte quelle sbucciature che ha sulle ginocchia. Solo una volta sceso all'interno Renzo si accorgeva della presenza della contessa e si sa che a quell'età, e fino alla pubertà, si ha un solo nemico: colui che ti ha beccato a spaccare una finestra giocando al pallone.


Renzo
Preso da furia cieca per essere stato colto in flagrante, Renzo si avventava sulla contessa impugnando un machete e l'ascia colpendo con forza la donna che tentava di scappare ovunque mentre il piccolo assatanato infieriva sulla vittima. Una volta assicuratosi che la contessa non potesse denunciare l'accaduto Renzo commetteva però il suo più grande errore. Vedendo il registratore di cassa aperto prese 50 centesimi per comprarsi il Liuk dopodichè si pulì nel lavandino del bagno e uscì dalla finestra rotta con il suo pallone. A questo punto l'innocuo e bonario Iury usciva dal retro con le motozappe. Reso insensibile al sangue dai suoi 54 omicidi ritenette opportuno fare un po' di ordine prima di chiamare qualcuno per non sembrare un poco di buono che tiene il negozio in disordine. Mentre raccoglieva il suo machete e la sua ascia preferita non seppe resistere e diede un piccolo ed innocente morsino all'orecchio della contessa proprio mentre il conte Bergamotto entrava in scena. Ma vogliamo condannare un povero cannibale messo in tentazione in questo palese modo? Non credo proprio."
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La conclusione : Mentre i carabinieri lo portavano via, con ancora lo stecco di liquirizia del Liuk in mano, passando di fianco a Zabov, Renzo gli disse: "Non finisce qui lurido bastardo..." e gli sputò in faccia con aria di sfida mentre in quattro tentavano di tenerlo fermo. Zabov si pulì e tirò fuori dalla sua Fiat Regata 70 il pallone Roteiro di Portugal 2004 porgendolo a Renzo. "Fico!" disse Renzo. Dopo le congratulazioni di tutti, il buon Iury avvicinò Zabov ringraziandolo e invitandolo a cena dicendo che avrebbe preparato tutto lui. Zabov cortesemente declinò e ripartì alla volta di Quarona. Mentre tornava a casa la radio passò "Spread Your Wings" e Zabov pensò: "Nessun fan dei Queen macellerebbe in una maniera così poco regale una contessa."

09 maggio 2006

Dubbi amletici (1)


Sono anni che non comprendo una cosa che mi capita ogni volta che faccio un giretto in macchina fino a Varallo Sesia. Tra Balangera e Valmaggia c'è un ponte che attraversa il Sesia e vi porta al piccolo abitato di Morca, una frazione di Varallo un po' arrampicata in una valletta stretta.
La cosa che non capisco è questa: com'è possibile che a qualsiasi ora di qualsiasi giorno se hai davanti a te almeno due macchine sulla statale Varallo-Alagna una di queste gira SEMPRE per Morca? Cosa diavolo c'è a Morca? A Morca ci sono cento case in croce così come a Pila, a Rima, a Mollia e a Rassa. Assieme fanno meno abitanti di un piano dell'Empire State Building. Eppure quando torno all'una di notte quello davanti a me gira di lì. Quando scendo la domenica mattina l'autocarro un po' più avanti gira di lì. Quando vado a cena fuoridevo frenare perchè quello davanti gira e non posso superarlo.
Il mistero è insostenibile ed irrisolvibile. Andandoci per scoprire cosa c'è non si trovano altro che quattro o cinque persone ed un mucchietto di case che lasciano supporre un centinaio di abitanti circa. Non riesco nemmeno a trovare una sua immagine online. Ho stilato un elenco di possibili cause che ritengo plausibili per spiegare questo fenomeno, ditemi cosa ne pensate:
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Tantissima gente va a Morca perchè:
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- C'è la scuola di trial.
- C'è un varco dimensionale che ti porta in Florida.
- E' un paradiso fiscale.
- Ci girano le puntate di "Un posto al sole"
- E' sempre il solito personaggio che cambia auto per farmi impazzire.
- E' un bel posto.
- C'è un bordello.
- Ci suona la banda alla festa patronale.

08 maggio 2006

Campioni!


Con una giornata di anticipo sono fiero di comunicarvi che la mia squadra del fantacalcio I piccoli felici amichetti di Spongebob ha matematicamente vinto il campionato Spantega ed è in ottima posizione per vincere altresì la coppa Spantega. Evviva.
Nella foto potete ammirare il capitano Massimo Oddo con la divisa ufficiale che con un campionato esemplare non ha tradito per l'ennesima volta l'enorme investimento che ogni anno dedico a lui, già capitano della mia squadra 2004/2005 I piccoli felici amichetti degli alberi. L'acquisto nel mercato di riparazione di fuoriclasse del calibro di Suazo, "Nick piede caldo" Amoruso ed il monumentale Bresciano che con Morrone, Simplicio e Volpi forma un centrocampo solidissimo ha aggiunto competitività ai pilastri della difesa Cordoba e Mexes ed alla punta di diamante Shevchenko. Il grande Amelia ha parato rigori fino all'ultimo. Un mito sebbene la sua riserva Storari si sia sempre fatto trovare pronto. Da non dimenticare il talismano Mesto della Reggina, il promettente Conti del Cagliari e Sasà Bjelanovic riserve di lusso.
Ragazzi, mi diverto con poco cosa ci volete fare...
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P.S.
Se salta fuori che la Juve ha DAVVERO rubato per decenni mi toccherà cambiare squadra disgustato. Sono indeciso tra 4 squadre che mi stanno simpatiche, scrivetemi nei commenti qual'è la migliore secondo voi. Le squadre prescelte sono la Sampdoria, l'Udinese, la Reggina e l'Ascoli.

07 maggio 2006

Perchè odio i quiz


Io sono un tipo ignorante e permaloso. La mia cultura fa acqua da tutte le parti e ho dei buchi neri cosmici di conoscenza nelle più disparate discipline. E' sufficiente leggere le avventure del piccolo Mignotti per capire come salto dal passato prossimo all'imperfetto passando dal presente al passato remoto, senza criterio come uno stambecco.
Lo accettavo con serenità, poi sono arrivati i quiz di cultura generale. Se si chiamano così, ciò implica che siano domande su argomenti generali di cui tutti dovrebbero almeno aver sentito parlare nella vita e sui quali si dovrebbe competere mediamente alla pari. Dico "mediamente" perchè all'interno dello stesso quiz, l'esperto di geografia può pavoneggiarsi alla domanda "Qual'è la capitale dell'Honduras" e crollare subito dopo con "Quanti scudetti ha vinto il Napoli". E fino a qui tutto bene, sono argomenti che tutti più o meno hanno studiato, visto al telegiornale o letto sulla gazzetta.
La cosa che mi fa incavolare è quando si incancreniscono con la mitologia greca e romana. Per quei poveracci come me che hanno fatto studi tecnici è qualcosa di inconcepibile. Voglio dire: se sbaglio su qualcosa di Dante o Foscolo sono ignorante e merito di andare a casa senza un euro, ma perchè nella cultura generale devo sapere come si chiama il semidio figlio di Poseidone e della ninfa Toosa (che poi dovrebbe essere Polifemo)? Nella mia scuola quella parte è durata una settimana scarsa eppure per i quiz quella è cultura generale. Ma generale un par de balle. Quella è cultura specifica di chi è appassionato di mitologia.
Mi fa arrabbiare perchè non fanno mai domande specifiche, ad esempio, da ingegnere scemo come me alle quali saprei rispondere e vantarmi. Ve lo vedete Amadeus che mi chiede di calcolargli il rapporto di trasmissione di un giunto cardanico? Gli sbatto lì la dimostrazione e vado a casa con 100.000 euro meritatissimi (è già difficile disegnarne il sistema di coordinate). Invece probabilmente andrei a casa perchè non so come si chiama il papà di Eracle.
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Tutto questo odio è perchè la mia ragazza laureata in lettere mi batte sempre al Trivial Pursuit...

06 maggio 2006

Consigli del sabato (2)


Questa settimana un consiglio musicale: The life pursuit di Belle and Sebastian.
Nati artisticamente nel 1996 a Glascow con Stuart Murdhoc alla voce e chitarra e Stuart David al basso hanno sempre fatto quella musica tranquillina in inglese un po' stonatuccio con quelle voci maschili e femminili che tanto piacciono al Busca.
Questo ultimo album lo trovo ben registrato e "innovativo" nel suo genere. Tra virgolette perchè non ci troverete stranezze elettroniche o testi particolarmente originali, però ha tanti piccoli accorgimenti qua e là che lo rendono speciale e molto orecchiabile. Sono i migliori per accompagnarti nei viaggi in macchina da solo.
Se poi qualcuno di voi li compra e gli piacciono, si ricordi di comprarsi subito anche The boy with the arab strap, il loro miglior album.
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P.S.
Isobel Campbell, ex-voce femminile dei Belle & Sebastian, ha fatto un album con Mark Lanegan degli ultimi Queens of the Stone Age. Si intitola Ballad of a Broken Seas e se qualcuno di voi lo ha sentito mi dica se è bello oppure no!

05 maggio 2006

Lavorare all'estero


C'è una nuova moda nelle mamme del 2000, vantarsi dei figli che lavorano all'estero. Lo so perchè mia madre ogni settimana mi fa notare che una sua collega ha un figlio ingegnere che lavora su di una piattaforma petrolifera in mezzo all'oceano a ovest della Norvegia e che guadagna tantissimi soldi.
Io provo a farle notare che, sebbene si sia portato (o forse ha trovato là) una moglie che sta nella sua casetta sul fiordo, lui debba comunque rimanere una o due settimane sulla piattaforma prima di rincasare ed è per quello che lo strapagano (oltre che per la sua qualifica e per il fatto di essere un ingegnere che lavora in NON-ITALIA). Le faccio altresì notare che a me il ramo petrolifero non interessa nè tecnicamente nè ideologicamente (cosa ci fanno studiare così tanto se poi andiamo avanti a bruciare petrolio per qualsiasi esigenza?). Così se le rispondo che preferisco fare il professore all'ITIS di Borgosesia che andare su di una piattaforma in mezzo all'oceano mi prendo dello sfaticato, pigro, chiuso o scemo.
Ci sono abituato ed anestetizzato. Ma veniamo al dunque: da un po' di tempo si è diffusa la credenza (spesso vera ma non sempre) che all'estero è tutto più bello, che sei strapagato e funziona tutto alla perfezione. Così se una tua collega ti dice che suo figlio sta facendo uno stage in una ditta di Barcellona è un figo, se è regolarmente assunto in una ditta di Settimo Torinese uno sfigato. Nell'hinterland torinese ci sono delle aziende meccaniche che danno la merda (tecnologicamente) a mezza Europa, per non dire tutta. E pure agli Stati Uniti e Giappone.
E' vero che lo stipendio (parlo del ramo ingegneristico) di un ingegnere olandese è in proporzione almeno il doppio di uno italiano ma è anche vero che se non sei un ingegnere bravo non ti assume comunque nessuno così come non ti assumevano in Italia. Intendiamoci, a me l'idea di provare ad andare a lavorare all'estero mi attira parecchio, più per vedere cose nuove e culture differenti che per lo stipendio, e se un giorno mi capiterà l'occasione ci andrò di sicuro. Però smettiamola di mitizzare persone che hanno soltanto scelto stili di vita differenti o più ambiziosi e che non sono per forza migliori di chi si è fermato a lavorare a Passirana di Rho.

04 maggio 2006

Le avventure del piccolo Mignotti (2)


Il piccolo Mignotti oggi ha tagliato la scuola. Vuole andare al bar Saverio a finire Street Fighter II Champions Edition utilizzando un gettone solo e controllando il personaggio più scarso: Dalshim. Il piccolo Mignotti è il re di quel videogioco e tutti i bambini più piccoli di lui lo idolatrano. Saverio, stranamente, da qualche tempo a questa parte ha smesso di informare i genitori di Borno sulle sue marachelle ed è diventato molto più cordiale e gentile. Nel bar ci sono anche quattro giovanotti delle scuole superiori che prendono subito di mira il piccolo Mignotti. Immediatamente lo soprannominano "Flash" e gli ordinano in continuazione di andare al bancone a prender loro una coca-cola, un pacchetto di patatine o le Haribo nel pacchetto piccolo. Borno deve ogni volta interrompere la partita perdendo il suo gettone ed il suo record di imbattibilità. Un'altra volta ancora, quando il piccolo Mignotti era riuscito a battere il penultimo avversario Sagat e stava affrontando il cattivone finale M. Bison, uno dei bulletti lo aveva completamente accecato con due palline di carta ciucciata sparate con una penna Bic a cui aveva tolto la cannuccia con l'inchiostro. Borno riusciva a continuare a giocare aiutato dal suono del videogioco ma altri due bulletti decisero di prenderlo per le mutande e fare l'altalena, causandogli distrazione e susseguente sconfitta. Gli stessi bulletti, poco dopo, gli scaldavano il gomito con la fiamma di un accendino e gli spegnevano le sigarette sulle orecchie. Il piccolo Mignotti continuava a giocare per battere il record senza curarsene, così il più grande dei bulli spense il videogioco e fece perdere l'ultimo gettone di Borno.
Uno dei giovanotti è uscito finalmente dal coma. Qualcuno aveva sabotato lo sterzo del suo scooter. Lo aveva sabotato in modo che girasse dalla parte opposta a dove voleva svoltare, così invece di entrare nel vialetto di casa è salito su una corriera. Un secondo giovine è stato arrestato. Nel suo computer sono stati trovati 23.457.102.383 immagini pedopornografiche dello stesso bambino di 9 anni in atteggiamenti autoerotici ed irriverenti a cui era stata cancellato il volto per impedirne l'identificazione. Il terzo ragazzo, dopo essere tornato a casa a piedi in quanto qualcuno aveva messo dello zucchero nel serbatoio del suo scooter, è stato mollato dalla ragazza poichè qualcuno, dopo avergli clonato il cellulare, le aveva mandato i seguenti SMS a suo nome:"Hai tante lentiggini che sembra ti abbiano tirato della m**da in faccia attraverso una zanzariera", "L' Enel ti sta cercando per quel palo della luce che ti sei ficcato su per il c**o." e "Sei un camion della spazzatura mentalmente insufficente, e pieno di secrezioni nasali solidificate allo stato virale". Il quarto ragazzo non esce più di casa. Una telefonata anonima ha avvertito i genitori della presenza di massicce dosi di marjuana nel mappamondo con la lampadina del figlio e qualcuno ha sottratto l'hard-disk con 60 Gbyte di mp3 scaricati illegalmente da internet e lo ha spedito alla guardia di finanza. Rischia 3520 anni di reclusione.
La polizia brancola nel buio, ma è soddisfatta perchè riesce ad arrestare tanti evasori e pedofili.

03 maggio 2006

Un obiettivo preciso


Nella vita bisogna porsi degli obiettivi. Questi obiettivi possono essere più o meno difficili da realizzare a seconda di quanto vogliamo impegnarci per sentirci soddisfatti. Ad alcuni basta una vita tranquilla, un buon lavoro ed una famiglia. Altri vogliono tanti soldi. Altri ancora desiderano realizzarsi nel proprio lavoro o vincere uno scudetto allenando l'Inter. Nella mia vita ho fatto tante attività mediocremente senza mai eccellere in niente ma senza nemmeno sfigurare. E' venuto il momento, a quasi 27 anni, di pormi un obiettivo serio. Ci ho pensato a lungo e, dopo aver accantonato le seguenti idee: scrivere un buon libro di fantascienza, formare un gruppo electro-pop e sposare Natalie Imbruglia, ho deciso: voglio vincere il premio Nobel.
Sono andato sul sito del premio Nobel. Dal 1901 danno questo premio internazionale a chi si distingue in uno dei seguenti rami: Fisica, Chimica, Medicina, Letteratura e Pace. Incomprensibilmente nel 1968 la banca di Svezia ha istituito anche il premio Nobel per l'Economia fottendosene di istituirne uno anche per gli ingegneri meccanici. Comunque sia ci sono già 776 persone o enti che hanno vinto il premio Nobel. Perchè io non dovrei esserne in grado? Erano uomini anche loro come me ed io ho dalla mia l'aver fissato l'obiettivo della mia vita su di esso. Voglio dire, almeno è un obiettivo ambizioso che dovrebbe tenermi occupato per un po'.
Una volta fissato l'obiettivo si pongono alcuni problemi non irrilevanti (tutti comunque risolvibili). Visto che non ho ancora combinato nulla di buono nella vita (a parte una laurea, aver trovato una brava ragazza ed aver quasi vinto il campionato di fantacalcio) devo innanzitutto scegliere la categoria. Secondo me (ma se avete altre idee fatemelo sapere) la scelta è facile e la faccio per esclusione. Sono un pessimo mediatore, non so parlare in pubblico e non riesco a mettere d'accordo nessuno. Quello per la pace lo escludo per primo. Quello per la medicina lo accantono in quanto alla vista del sangue svengo ed inoltre è un ambito che non mi interessa. Per la letteratura non sono portato sebbene i miei 6 inizi di romanzo di fantascienza siano molto avvincenti. "Economia" non riesco neppure a pronunciarlo bene. Mi rimangono la chimica e la fisica. Di chimica non so nulla e di fisica poco, però non c'è sangue e sembrano interessanti. Inoltre non è obbligatorio parlare in pubblico. Deciso. Vincerò il Nobel in chimica o in fisica (propendo di più per la seconda).
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PERCHE' CI CREDO :
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- Innanzitutto, Lawrence Bragg lo ha vinto a 25 anni e Raymond Davis Jr. a quasi 88. Ne consegue che se riesco a vivere così a lungo ho ben 60 anni di tempo per provarci.
- C'è gente tipo Marie Curie che ne ha vinti 2 e persino in discipline differenti (uno in chimica e uno in fisica). L. Pauling ne ha vinto uno in chimica e uno per la pace.
- Sono un tipo sveglio.
- Sono un bonario illuso.
- Voglio dimostrare che per la maggior parte delle cose quello che conta veramente è l'impegno e non l'intelligenza fine a se stessa. Chiunque può capire qualsiasi cosa fatta da un altro uomo se si sforza. Questa cosa è diventata un mio comandamento quando mi hanno spiegato come funziona il differenziale automobilistico in curva. Da quel giorno TUTTO ha un senso per me.
- Voglio vantarmi tantissimo al bar con gli amici. Immaginatevi me seduto con Cek che dice che è andato con una bella gnocca, Ceruti che ha appena visto il Milan vincere la decima Champions League, qualche bonsaininja che dice che ha prodotto un video per la7. Poi arriva il Vecchio che ha preso la moto nuova e Darix che è arrivato terzo alla Mera's Cup col bob. A quel punto mi alzo e dico: "Ieri ho vinto il Nobel per la Fisica". Non c'è paragone.
- Volevo visitare la Svezia e se vinco mi pagano il viaggio gratis.
- Dopo ti invitano a Sanremo e magari c'è Elio.
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P.S.
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Se qualcuno lo ha già vinto oppure sa come si fa mi scriva un commento con le istruzioni, grazie.

02 maggio 2006

Breve biografia musicale del Busca


Io ho suonato in giro per un po'. A otto anni i miei genitori mi hanno comprato un saxofono soprano in si bemolle e mi hanno mandato dal maestro di musica. Inizialmente non mi piaceva, ma anche in quel caso non ero ancora pronto e adesso li ringrazio.
La strada del sax non mi ha portato da nessuna parte. Lo strumento non era in sintonia coi gruppi che ascoltavo nell'adolescenza inoltre nella banda Scopello-Pila il vino nero scorreva a fiumi ed io ero astemio. Comunque qualche inaugurazione di campi da calcio, feste di Santa Cecilia e processioni della Madonna di Mera l'ho fatta.
La mia strada era nel rock, nel grunge. Così Cek comprò la chitarra elettrica, io il basso e Ceruti la batteria. Nessuno sapeva però cantare decentemente o perchè era stonato o perchè cantava le note che suonava o viceversa. Così imparammo a suonare cose facili tipo Nirvana, Green Day e Ligabue.
Poi, un estate, con due fratelli di Novara (un cantante ed un batterista) e il nostro amico Alberto (che ora suona nei Lifend) e senza Ceruti (poichè due batteristi erano effettivamente troppi) suonammo al bar Cervo di Scopello sotto il nome di "Beer Drinkers".
E' stata una esperienza estiva che ha segnato le nostre vite. Mettemmo un'inserzione sul quotidiano locale:"Cercasi cantante per formare un gruppo in stile Pearl Jam". Arrivò Freddie ed invece di cantare lui per noi, andamme noi a suonare con lui. Cek nei "Free Joint" ed io con "Boby e i succhi gastrici" (rock demenziale). Eravamo poco più che diciottenni e suonammo qua e là per Mezzana Mortigliengo, Prato Sesia, Serravalle, etc. Poi evidentemente qualcuno pensava che non fossimo abbastanza bravi e di colpo non ci hanno più chiamati. Erano un po' più grandi di noi ed avevano più esperienza, ma dopo più di un anno che suoni con qualcuno e ti congeda senza nemmeno dirti "Merda" è veramente brutto. Sopratutto perchè adesso suonano ancora più o meno come quando ci suonavamo noi.
Nel frattempo d'estate suonavamo in qualche festa della birra con Ceruti alla batteria e Davide (il puzzaculo) alla voce (già voce dei Blindfad), sempre più precari di un giovane laureato di oggi. Il nostro repertorio era di venti canzoni dei Pearl Jam più qualcosa dei Faith no More, Afterhours, Pavement e Smashing Pumpkins.
Passano gli anni e ci dividiamo per l'università, etc. etc.
Io conosco il Baffo, che con il Dottor Costa, il Lombo, Baldo, Andrea e successivamente il Tromba diventiamo "Aaron & the Kitschs", uno spettacolare gruppo cover anni 60-70 un po' rockeggiante con punte di trash assoluto (il Triangolo di Renato Zero e Ricominciamo di Pappalardo sono SEMPRE in scaletta). E' bello suonare con loro perchè dopo una canzone come quelle sopracitate fai anche Aqualung dei Jethro Tull e ciò è appagante per un musicista.
Abbiamo suonato in una quindicina di posti nel Nord Piemonte e ho un mucchio di ricordi fantastici di pazzi che salivano sul palco, multe prese dai miei compagni, ubriacature colossali degli altri componenti (io sono sempre astemio, cazzo!), sale prove, gaffe tremende e posti deserti (se qualcuno di voi è stato a Biandrate d'agosto sa cosa intendo).
Tutto questo è finito in un modo un po' triste, ma io ho ancora tutto qui nel mio cuore e quando guardo le foto della "Festa del Purcel" di Serravalle non posso fare altro che commuovermi...

01 maggio 2006

Studiare


Io non ho mai amato studiare. Il fatto che abbia preso una laurea in ingegneria non significa nulla. Odiavo passare le giornate ad imparare le cose per poi ripeterle come una scimmia ammaestrata al professore di turno. Per questo mi sono sempre impegnato per superare l'esame e niente più, se poi prendevo un bel voto era perlopiù per fortuna o perchè l'argomento mi interessava un po' di più del solito.
Adesso che non studio più da un anno e mezzo credo di aver capito la mia stupida psicologia. A me non piaceva studiare una materia NON perchè non fosse interessante bensì perchè in quel momento non mi SERVIVA.
Mi spiego meglio: quando si studia "Analisi 2" non si capisce assolutamente a cosa servano tutti i teoremi, i lemmi e tutto il resto. La teoria e gran parte degli esercizi vengono imparati meccanicamente e certe definizioni devono essere studiate praticamente a memoria, senza un reale legame con la realtà. Nel momento in cui mi sono trovato a studiare un campo magnetico per la mia tesi sono andato a riprendermi il libro di analisi 2 e a cercare le parti che mi interessavano.
Ogni cosa era quasi immediatamente chiara, sapevo dove cercarla e si capiva dove avrebbe potuto portarmi. In quel momento ho capito che quando credevo di studiare cose inutili era soltanto perchè non ero ancora pronto per studiarle, ma in realtà le assimilavo lentamente senza accorgermene. Adesso talvolta mi pento di non aver ascoltato più attentamente qualche professore, perchè so che nel momento in cui avrò qualche dubbio o la necessità di un chiarimento non avrò più una persona più competente a cui chiedere consiglio o almeno non sarà così facilmente reperibile come all'università.
Ho scoperto troppo tardi che probabilmente ero una delle poche persone a cui piaceva studiare, se ci avessi pensato prima avrei potuto prendere 110 e lode e vantarmi al bar con gli amici.
Sarà poi davvero troppo tardi?