26 aprile 2006

Terminologie


Premetto che qualsiasi lavoro ha una sua dignità e va rispettato in quanto tale. Premetto anche che attualmente io sono un "impiegato dell'ufficio tecnico". Premetto ancora che ce l'ho soltanto con chi inventa i nomi dei lavori, non chi ricopre queste "cariche".
Dopo queste importanti premesse vengo al dunque: in quanto laureato io stesso, ho cercato di comprendere quelle persone con questo titolo di studio che si sentono frustrate a fare la segretaria, il disegnatore o il commesso. In un primo tempo c'ero riuscito e credevo che dipendesse, come talvolta provo per la mia stessa persona, dalla consapevolezza di poter ambire a qualcosa di più importante o più professionalmente appagante considerando una buona dose di autostima ed arroganza, il tempo trascorso a studiare e la supposta superiorità intellettuale. Fino a qui tutto mi sembrava (quasi) normale e coerente.
A me non piace il mio lavoro non perchè sono "solo" un impiegato di una piccola azienda, ma perchè mi piace fare calcoli di ingegneria complicati, non mi interessa la parte gestionale di un'impresa ed ho bisogno di imparare da altri ingegneri più bravi di me che nel mio ambito non esistono. Lo stipendio, il mio abbigliamento sul posto di lavoro (uso una normale tuta da lavoro come tutti, entrando ed uscendo dall'officina) ed i discorsi con gli amici non mi hanno causato mai imbarazzo e non capisco perchè dovrebbero. Ovviamente cerco il lavoro dei miei sogni, ma intanto mi porto a casa la pagnotta con onestà.
Per molti altri non è così. Per questo il mondo si è riempito di DISTRIBUTION SALES ACCOUNT che avranno la principale responsabilità di gestire i contatti commerciali con i distributori su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di sviluppare e creare opportunità di business attraverso una adeguata gestione commerciale, promuovendo il marchio attraverso un costante supporto marketing e fornendo aggiornamento sui prodotti.
Se dico a mia zia che lavora a due metri da me che è una "distribution sales account" mi sputa in faccia entro i primi 7 secondi dal termine della mia frase.
Ogni tanto Monster.com mi manda una mail avvisandomi che si è liberato un posto come JUNIOR PROCESS ENGINEER oppure che un importante multinazionale ha bisogno di un SUPPLY CHAIN ANALYST. Io posso capire un'azienda di Minneapolis che mi manda un annuncio così, ma quando arriva dal responsabile delle risorse umane di una rubinetteria della zona industriale di Roccapietra deve essere quantomeno drogato per scrivere cose simili, sopratutto se poi scrive anche "possibilmente residente in zona".
Cazzo, abito a Quarona mi parli in inglese?!?
Non ce l'ho con gli esterismi, il vero problema è che la gente si sente superiore e si vergogna di lavorare, così ci sono sempre più giovani laureati infelici, mamme imbarazzate a spiegare che lavoro fa il proprio figlio e un tasso di disoccupazione alto.
Quelli che valgono qualcosa prima o poi vengono notati se ci credono veramente, devono solo continuare ad impegnarsi e dimostrare quanto valgono. Se non si trovano bene possono cambiare posto di lavoro fino a quando non trovano quello giusto, ma non devono dire che sono "i Key Account che collaborano con il Project Manager di una importante azienda attiva nella produzione e commercializzazione di accessori termo-sanitari", anche se si sono laureati con 110 e lode alla Bocconi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

del resto anche mia nonna non sa che lavoro faccio, e forse anche mia mamma... e forse anche io! invece mio padre lo sa benissimo: dice che non faccio un cazzo! a parte questa introduzione, busca concordo con te: c'è un diffuso stranierismo nei termini per definire cose di qualsiasi genere lavorativo. secondo me il motivo principale è un tentativo vano di nobilitare certe mansioni e situazioni che forse con l'uso dell'inglese sembrano più belle o più importanti o chessò. del resto in italiano non si dice più handicappati o disabili ma si dice diversamente abili... diversamente da cosa...? ma qui entra in gioco il rispetto e il taboo e tutto il resto... il fatto è che questa mattina mi sono svegliato e ho fatto un brief poi un benchmark e ho chiesto al mio broker di darmi il suo know how sul look and feel del mood del report del project manager del work flow di settimana scorsa. chiaro, no...? ah... io lo so bene che lavoro faccio... faccio l'account e il prostitution manager senior !!!

ilbusca ha detto...

il prostitution manager è il lavoro del futuro. Da grande voglio farlo anche io

Anonimo ha detto...

io il prostitution manager volevo farlo, ma poi conoscenti nelle forze dell'ordine mi hanno sconsigliato... allora adesso punto al consulente finanziario: in molti casi moralmente paragonabile al primo, ma a differenza di questo pare essere legale...

Anonimo ha detto...

dimenticavo: busca si vede che non fai un cazzo nemmeno tu se posti i commenti alle 2 e mezza di pomeriggio! ;)

Anonimo ha detto...

Io avevo capito tutto già dieci anni fa quando lo spazzino è diventato operatore ecologico.
Vi avevo avvisato ma nessuno mi cagava...e ora siamo invasi da questi strani nomi di lavori che però hanno una sola traduzione: "non ho trovato niente di meglio, i miei genitori che non sanno che cosa è quindi non mi fanno domande a cena".