30 giugno 2006
I miti del Busca (2)
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http://video.google.com/videoplay?docid=-3976035832268773087&q=mario+live
29 giugno 2006
Censura provvidenziale
Tutto questo fino a quando qualcuno ha guardato giù dal cielo ed ha imposto una censura al mio televisore. Quel qualcuno non è Dio, bensì l'operaio che ha smantellato il ripetitore che portava Mediaset a casa mia, a causa di qualche strategia commerciale. Fatto sta che in via S.Antonio a Pila senza l'antenna parabolica si vedono solo raiuno, raidue e raitre. Il decoder è in salotto, quindi si mangia tranquilli. La sera se si vuole vedere il film su rete 4 probabilmente è criptato, se nel weekend c'è il moto GP su Italia 1 è criptato. "Criptato" suona così funebre...
Dopo questo scattava il quarto d'ora con "Servizio tette-e-chiappe", "Servizio-Veline" e "Servizio comici di Zelig", poi mandavano la pubblicità e al ritorno ti dicevano che non c'erano più notizie così erano autorizzati a ri-mandare la pubblicità prima dello sport.
Adesso in quella mezz'ora sono solito fare cose di gran lunga più intelligenti che seguire Studio Aperto, come ad esempio cercare di fare i popcorn tenendo i semi di mais sotto lo scroto oppure catalogare i miei CD in ordine di peso ed i miei libri in ordine di prezzo (attualizzato).
28 giugno 2006
L'inutile lista
Quella delle Vibrazioni ve la metto la prossima volta, intanto indovinate chi sono quelli della foto.
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01) Queen - The March Of The Black Queen
27 giugno 2006
Forza Professore!
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Do you see the way that tree bends? Does it inspire?
Leaning out to catch the sun's rays... a lesson to be applied...
Are you gettin' something out of this all-encompassing trip?
You can spend your time alone, redigesting past regrets, oh...
Or you can come to terms and realize
You're the only one who can forgive yourself, oh yeah...
Makes much more sense to live in the present tense...
Have you ideas on how this life ends?
Checked your hands and studied the lines?
Have you the belief that the road ahead ascends off into the light?
Seems that needlessly it's gettin' harder
To find an approach and a way to live...
Are we gettin' something out of this all-encompassing trip?
You can spend your time alone redigesting past regrets, oh...
Or you can come to terms and realize...
You're the only one who cannot forgive yourself, oh...
A-makes much more sense to live in the present tense...
26 giugno 2006
Eh eh eh eh...
Nei quarti di finale entrerà Amelia al posto di Totti e segnerà in rovesciata.
25 giugno 2006
Le vergogne del Busca (1)
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Ho cercato di nasconderlo per tanto tempo, ma non ce la faccio più. Mi piacciono le canzoni de "Le Vibrazioni".
E' imbarazzante. Ho un curriculum musicale abbastanza decente ad eccezione degli stonatissimi Neutral Milk Hotel, degli incompresi Figurine e dell'inaudito Kevin Tihista; ma questi almeno sono sconosciuti ai più e non sono gli idoli delle teenagers.
Invece mi sorprendo in macchina a cantare canzoni con testi a sfondo sessuale di dubbio gusto senza alcuna vergogna anzi riconoscendo i punti con le variazioni di tonalità o i cambi di tempo vantandomi tra me e me. Ho già quasi imparato tutti i testi dell'album con "Dedicato a te" e non è detto che non mi procuri anche l'altro. Non è da escludere nemmeno che mi metta ad imparare i giri di basso. Sarà che mi piace avere le basette lunghe anche a me.
24 giugno 2006
I consigli del Busca (5)
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-1- Se siete l'allenatore dell'Olanda ad un campionato mondiale di calcio ed indossate una camicia da omosessuale, fate giocare quel grosso uomo che risponde al nome di Van Nistelrooij anzichè uno che si chiama Kuyt e sembra Schroeder dei Peanuts dopo un incidente.
-2- Se come lavoro fate il rappresentante di farmaci, non passate davanti ai mutuati nell'orario visite: attirarvi le maledizioni di un'intera comunità potrebbe essere poco salutare anche se avete lo sconto su tutti i farmaci per curarvi.
-3- Se siete una donna ed in macchina incrociate quest'uomo, concedetevi sessualmente subito per la sua originalità.
-5- Se lavorate 8 ore al giorno, avete una ragazza e nel week-end fate gli scrutatori al referendum, se volete vincere un nobel e scoprire come rimbalzano le cose, smettetela di portare avanti l'assurda convinzione che un blog vada per forza aggiornato ogni giorno.
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P.S.:Questo post è di sabato ma l'ho pubblicato di domenica, dopo Portogallo-Olanda. All'inizio tifavo per l'Olanda, poi un episodio di anti-fair-play mi ha fatto cambiare idea e Deco è diventato il mio mito. Dopo che l'Olanda non ha restituito un pallone al Portogallo dopo un'interruzione per curare un infortunato, Deco è partito a mille all'ora verso l'olandese che aveva la palla e lo ha falciato da tergo senza pietà, come neanche il miglior Materazzi. Può sembrare un pensiero violento ed ignorante dire che ha fatto bene; però ha fatto bene. Sono quelli come me che rovinano il calcio.
23 giugno 2006
Geppo si deprime (1)
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Domanda
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Risposta del Prof. Geppo
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Il consiglio di Geppo
Sesso libero per i robot!
22 giugno 2006
I difetti del Busca (2)
E che adesso ho sonno e voglio andare a dormire ma potrei andare avanti ancora per 400-500 righe.
21 giugno 2006
Navigando in siti idioti
Sempre che al centro della terra la temperatura non vi liquefi.
20 giugno 2006
I miti del Busca: John Deacon
John è l'unico dei Queen viventi ad avere un briciolo di pudore. Dopo la sua onorata carriera non cerca di fare ulteriori soldi con patetici concerti per nostalgici come i più famosi Brian May e Roger Taylor. Lucra il meno possibile sulla morte di un suo compagno.
John Deacon sembrava il nerd del gruppo ma era un grande. Faceva dei giri di basso bellissimi e chi montava i pezzi gli abbassava sempre il suo volume perchè la gente voleva sentire la voce di Freddie, la chitarra di Brian, la batteria di Roger e POI anche il basso di John. Solo chi ha gli spartiti originali o un buon orecchio sa come suonava John.
John era sicuramente il più brutto ed il più introverso del gruppo, ma questo non gli ha impedito di sposarsi ed avere sei figli. John aveva una pettinatura assurda negli anni ottanta che ha rischiato di compromettere la mia stima per lui. John è un ingegnere (o ha una laurea equivalente in elettronica) e guidava una mini. Non sapeva cantare, però aveva costruito un pedalino per la chitarra di Brian.
John è il ritratto di chi la sa lunga ma è umile.
19 giugno 2006
Il poliallergico Busca
E' facile ed ho fatto un buon punteggio: sei. Sono allergico a cani, gatti, roditori, acari, pollini di ulivo e graminacee.
Mi dispiace perchè nei progetti futuri con la Didona volevamo un animale domestico. Devo disdire la prenotazione di quell'adorabile acaro da nove kg che mi assicuravano in grado di portare pantofole e giornale.
18 giugno 2006
Pensieri insensati
Questi pensieri filosofici mi vengono solitamente quando guido da solo o quando sono seduto sulla tazza del water e non ho nulla per appuntarmeli, così svaniscono come sono venuti. Questa volta il pensiero mi è ritornato in mente, quindi deve essere particolarmente intenso.
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Pensavo a condensare la vita di un uomo (per comodità un centenario) nei 4 giorni di vita di una farfalla.
Così il primo giorno dovrebbe dedicarlo a nascere, imparare a camminare, parlare, leggere, scrivere, seguire le scuole elementari, medie e superiori e, se è una farfalla studiosa, potrebbe pure riuscire a laurearsi.
Il terzo giorno dovrebbe lavorare ancora un po', poi andare in pensione, badare ai nipotini, imparare a giocare a bocce, dar da mangiare ai piccioni, andare in vacanza a Bellaria ed insultare i giovinastri.
Il quarto giorno potrebbe lamentarsi in continuazione, cominciare a dire frasi sconnesse, spaccarsi un femore e dopo un po' morire nel proprio letto.
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La riflessione più profonda dopo questo pensiero è stata: una farfalla avrà sempre una scusa pronta quando non vorrà fare qualcosa. Se un compagno delle elementari le chiede se domani pomeriggio vuole andare a giocare a casa sua, lei potrà sempre rispondere:"Non posso, domani devo trovarmi un lavoro, sposarmi, mettere al mondo dei figli, lavorare e poi volevo andare a vedere la macchina nuova e farmi una pescata. Se vuoi possiamo vederci la sera per un poker."
Se invece un compagno di università le chiedesse di venire a vedere i Pearl Jam a settembre lei potrebbe subito rispondere:"A settembre potresti portarci qualche mio pro-pro-pro-pro-pro-nipote, io dovrei schiattare giovedì."
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Credo che la razza degli ingegneri-filosofi sia la peggiore in assoluto.
17 giugno 2006
Operazione vacanza
Ecco l'ultimo post della mia valida collaboratrice... dopo questo il blog tornerà alla sua solita mediocrità.
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Consegno alla storia questo mio ultimo post..(dai prossimi giorni tutto il mio tempo libero sarà infatti impiegato a grattare le punture di punture di zanzara che mi procurerò sullo scavo di Trino: tre settimane di scavo in cripta, con tassi di umidità inimmaginabili mentre fuori, sul piede di guerra, attendono sciami di insetti, all’ombra dei dismessi reattori nucleari).
Ad ogni modo si avvicinano le vacanze e questo è un appello che rivolgo a tutti perché mi aiutiate a convincere il Busca, notoriamente restio a qualsiasi viaggio che lo porti più in là di Varallo, ad andare in vacanza.
Fategli notare che il mondo bello e merita di essere girato.
Assicurategli anche voi che questa volta la perfida Didona non lo costringerà a massacranti itinerari di lunghezza infinita scanditi da continui cambi di direzione e retromarce improvvise, che non lo costringerà a pernottare in catene alberghiere a bassissimo costo e comfort né tanto meno all’odiato campeggio o ad altre scomodissime soluzioni che le piacciono tanto.
Assicurategli inoltre che non permetterò più che sadiche famiglie francesi lo torturino imponendogli per cena mele soffritte con formaggio caprino.
Ditegli che non lo porterò più, se non vuole, al mare, né tanto meno lo costringerò a fare il bagno, anzi nemmeno ci avvicineremo al bagnasciuga perché impedirò che si procuri nuovamente una grave ferita come quando a Varazze un sassolino gli ha procurato un taglio di ben 3 mm. (di cui ancora si lamenta)!
E neanche lo porterò più in posti dove la temperatura non scende mai sotto i 40 gradi (all’ombra)!
E prometto altresì che non lo farò più dormire in posti inquietanti come Villa Rosa (sebbene a mio giudizio la pensione Villa Rosa sui colli romani, con il suo vivace intonaco rosa shocking , la sua “hall” arredata con cassettone adorno di foto dei parenti defunti, la sua sala da pranzo sovrastata dalla Madonnina in gesso posta al di sotto delle luci stroboscopiche -per improbabili notti di festa- e davanti alla gigantografia delle torri gemelle – ai tempi da poco distrutte- , essendo nel complesso la cosa più Kitsch mai vista, meritava da sola tutta la vacanza.
E giuro, giuro e rigiuro che mai più lo costringerò ad assistere a scene deplorevoli come quella di Solange in salopette fucsia che si fa cacciare fuori dalla chiesa dal custode di santa Chiara di Assisi.
Quindi vi prego, provate a convincerlo a pensare ad una vacanza un po’ più intensa del previsto soggiorno a Pila con escursione a Micciolo.
16 giugno 2006
Geppo risponde (2)
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Domanda
Perchè le donne schiacciano il dannato tubetto del dentifricio vicino al tappo?
Morrie Ceruti, Scopa (VC)
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Risposta del Prof. Geppo
La risposta al tuo quesito mi è stata data da un mio conoscente assassinato in circostanze misteriose. Nessuno sapeva, prima d'ora, che io ero l'unico custode di questo importante segreto. Ormai non riesco più a tenermelo dentro, devo dirlo a qualcuno o scoppio.
Le ragazze che vivono con te fanno parte della setta di Morca. Gli adepti di questa setta, quasi esclusivamente femminile, compiono giornalmente riti apparentemente comuni che in realtà rappresentano segnali per gli altri adepti. Ad esempio il dentrufut, il rito del dentifricio, serve appunto a segnalare che nella casa c'è qualcuno esterno alla setta (TU!). Il gironet, un rito consistente nell'affiancare un parcheggio tra due altre autovetture e continuare per circa otto-dieci minuti a fare manovre senza senso per poi andarsene, indica un luogo magico che gli appartenenti alla setta non possono occupare mentre la gente normale sì.
Se vivi con loro avrai notato anche il parlafuff, ovvero il continuo cianciare durante una partita di calcio alla televisione. Questo rito serve per attirare l'attenzione sulla setta. Sembra fallimentare ma talvolta alcuni eletti vengono distratti e non le ignorano come la gente comune.
Esistono migliaia di questi riti. Ti cito ancora il sciop, vagare per negozi senza avere un obiettivo preciso. Riconosci gli appartenenti alla setta dal loro continuo incuriosirsi per qualsiasi prodotto e dal susseguente uscire dal negozio senza aver comprato niente. In questo rito sono solitamente accompagnate da un ragazzo ignaro ed indispettito.
Quelli che non appartengono alla setta escono invece da casa per raggiungere il negozio, chiedono al primo commesso quello che vogliono, lo comprano e, una volta usciti dal negozio, non entrano in altri negozi ma tornano a casa (tempo circa 15 minuti).
Gli appartenenti a questa setta devono andare almeno una volta nella vita in pellegrinaggio a Morca. Se hai dei dubbi sulle ragazze che vivono con te osserva se compiono qualcuno di questi riti e guarda se nel diario hanno un adesivo della scuola di trial.
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Il consiglio di Geppo
Se una ragazza carina ti dice che vuole premere il tuo tubetto nel centro, aspetta un attimo a tirar fuori la storia di Morca. Chiedile prima cosa intende.
15 giugno 2006
Ne ho solo più due...
di post della Didona intendo... li sfrutto in questi periodi di stanca creativa...
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La decadenza. Non solo morale, ma adesso anche fisica. Si, sento l’età che avanza, e questo mi mette in crisi. Ma ci pensate qualche volta, a come passa in fretta il tempo? Che magari solo un mese fa, o un anno fa, o tre anni fa, o dieci anni fa, facevate questo e quello e vi sembra ieri e invece è passata un’eternità? Sembra ieri che andavo alle Medie, sembra ieri il Liceo, sembra ieri che mi sono iscritta all’Univeristà (ricordo reso indelibile da un mio approcio poco gentile col maniglione antipanico della Segreteria su cui non mi dilungherò), sembra ieri che mi sono laureata tra il plauso generale, sembra ieri che ho conosciuto il Busca (e invece stiamo già insieme da più di cinque anni..cribbio!)…
Ebbene, eccomi, dopo aver toccato l’apice (più o meno tra Dicembre 2004 e Gennaio 2005, non l’ho deciso per motivi partcolari di studio, lavoro o sentimentali ma perché se non ricordo male in quel periodo si colloca la mia più colossale piomba di tutti i tempi a seguito della quale pretendevo, nonostante gli scongiuri del Busca, di dormire nel suo bagno tra il cesso e il bidet, usando come cuscino uno scapino del Lucio), incontrovertibilmente nella fase di decadenza, anzi di picchiata (tipo Colorado Boat ma senza Prezzemolo né schizzi di acqua).
Ecco gli indizi precipui del mio declino fisico: ho una ruga ammonitrice sulla fronte, non riesco più a mangiare un’intera confezione di Cornetti Algida senza stare male, a momenti morivo dopo sei minuti di cammino verso l’Alpe Jattal, e quindi non mi resta ch attendere con area sofferente che la forza di gravità cominci a far vedere i suoi effetti devastanti sul mio fisico.
Mi sento vicina alla scadenza e per di più con la consapevolezza di non aver realizzato i 10 progetti che mi ero prefissa di raggiungere entro i 25 anni (ed è grave visto che – e questa la copio da una battuta di Friends- di anni ne ho 25 e 21 mesi. Ed è ancora più grave visto che molte di queste cose sono acquisite dal 99% delle ragazze a 15 anni):
1-imparare a camminare con i tacchi
2-imparare a truccarmi
3-trovare un bel lavoro soddisfacente
4-scrivere un libro
5-imparare a cucinare
6-andare in America a fare l’originale vacanza tra Maine e Massachusetts, dal titolo "sulle tracce della signora in Giallo"
7-imparare a giocare a scacchi
8-imparare a distinguere i vini con raffinatezza
9-dare il mio contributo a rendere il mondo più giusto, vivibile e felice (ero una bambina ambiziosa e illusa)
10-farmi portare in vacanza dal mio moroso anche quest’anno (va be’ Busca, forse questa è un po’ pilotata)
Dunque ora ditemi: anche voi a volte vi sentite già vecchi o siete tra quei fortunati che il tempo gli scivola addosso come acqua fresca e si sentono sempre realizzati e tutto gli va sempre dritto? Oppure siete tra gli ottimisti per i quali il tempo che passa è portatore di saggezza, maturità, equilibrio ecc. (ebbene sappiate che andate solo verso la vecchiaia!!)
Per favore fatemi uscire dall’ennesimo tunnel in cui mi sono cacciata. Anche a scarpate.
14 giugno 2006
Level up!
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Ecco la mia scheda completa:
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Name : Busca
Race : Trees Elf
Alignment : Chaotic Good
Level : 19
HP : 78/90
MP : 14/14
Ability :
Electric Bass ***-------
Astronomy *---------
General Knowledge **--------
English *---------
Gossip ----------
Engineering **--------
Invoke Spongebob *---------
Football *---------
Humour **--------
Research & Dev. ----------
Sex *---------
Reading *---------
Writing ----------
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Non posso che migliorare, se leggo per qualche settimana "novella 2000" e "Di più" posso arrivare al livello 1 di Gossip!
13 giugno 2006
I consigli alla Didona (3)
Dopo il grande successo dei miei primi sfoghi pubblici vi darò in pasto tutti gli altri piccoli, grandi tormenti della mia vita. Ridete di me.
Continua la crisi del ventisettesimo anno e parallela ad essa la mia accurata autoindagine psicologica sulle tracce della mia inadeguatezza. Perché, nonostante i miei (pochi?) sforzi rimango sempre, imperterrita, negli anni, un vero disastro? Un capolavoro di goffaggine? Tutto quello che tocco, e soprattutto che indosso, si rovina, deteriora, macchia, sgualcisce, strappa, sdrucisce, sfilaccia…?. Gli esempi non si contano, ma vi dirò del più recente, che mi ha profondamente segnato. Acquisto, incautamente e impulsivamente, come il migliore Busca mi ha insegnato a fare, due paia di Jeans in un negozio di abiti per giovani trendy della Bassa Valle, sacrificando così parte non trascurabile del mio modesto assegno di ricerca mensile (si, sono tirchia anch’io, dicono…). Sono soddisfatta in particolare per il mio nuovo paio di Jeans dalla linea morbida che si allargano sotto, con tutte le cuciture che tagliano obliquamente il pantalone e i profilini rossi. D’accordo, forse a pensarci bene, dietro non mi vestono perfettamente, sarà colpa del sedere a lecca lecca (per la definizione ci tengo sempre a ringraziare l’ing. Marco Peroni, che la coniò, peraltro per contrapporla a quella di sedere a chupa chupa, attribuibile ad una fanciulla con ben altri argomenti fisici)…Però sono belli, e li indosso con soddisfazione. Una volta. Perchè la seconda volta c’è già lei: la famigerata macchia, per l’occasione anche doppia. Esame alla luce nitida del mattino: due belle macchie, simmetriche, nella parte appena sotto il sedere o all’inizio della gambe, dal sospetto color oro, due strisce…cresce il presentimento che si fa sempre più forte in me..., si proprio loro, le tipiche macchie dell’imbecille che si siede su una sbarra/ringhiera arrugginita…la RUGGINE! Noo..non può esser vero…Ora tutti quelli che tra di voi, (come me) sono autentiche autorità in fatto di macchie e smacchiatori, i seguaci della religione del Viavà, sapranno che di macchie temibili ce ne sono tante, ma l’unica veramente inestirpabile, è lei, la ruggine. Comincia il doloroso percorso in un crescendo di ansia: semplice ed inutile lavaggio in lavatrice, poi a mano. Niente miracolo. Tentativi col Viavà. Fallimentari. Con poltiglia di sale e limone (che scolorisce e deteriora il tessuto circostante ma non sposta di un millimetro la macchia). Patetico. Da casalinga frustrata che legge le rubriche di consigli delle riviste femminili (un assaggio del mio futuro). Ora da voi vorrei che, lasciati perdere eventuali consigli su improbabili soluzioni smacchianti, mi diceste: è normale che questi episodi abbiano frequenza praticamente quotidiana? Sono solamente goffa o c’è dietro una patologia seria? E ditemi: continuo ad indossare i pantaloni incriminati con finta disinvoltura, li tingo di verde pistacchio per depistare, ci lego in vita un maglioncino anche in Agosto, smetto di comprare vestiti e mi vesto solo con i ruvidi sacchi di iuta della posta aerea (mio padre lavora in posta, magari me li può procurare)?
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12 giugno 2006
Un obiettivo preciso (2)
11 giugno 2006
Gli acquisti impulsivi del Busca (1)
10 giugno 2006
I consigli del sabato alla Didona (2)
Premessa. Io adoro le miacce, se mi capita le mangio a sei a sei con avidità e truculenza. Ma farle è un’altra cosa, soprattutto per Miss Disastro in cucina, soprattutto se da esse dipende il proseguio del percorso di integrazione completa cui si accennava.
Tutto è cominciato con un regalo di compleanno: il ferro per le miacce (io avrei preferito una maglietta, un orologio, un libro, un CD, una borsetta, una collina di brillanti, tutt’al più anche il Game Boy Advance o una Barbie ).
Un regalo che era un messaggio esplicito e non aggirabile. Un fallimento poteva essere il colpo di grazia per la mia già difficile situazione psicologica…
E invece oggi, a mesi di distanza, dico: “Grazie, Busca”.
Non essendo difficile come la ricetta del tacchino ripieno, infatti la miaccia non mi ha dato problemi, anche se sostengo che il peso dell’aggeggio sia eccessivo e alla trentesima miaccia comincio a piagnucolare. Insomma pare che anche questa fase stia per concludersi felicemente.Tutti i miei timori erano infondati. La miaccia non fa più paura alla timorosa Didona, che all’inizio aveva scongiurato e pianto perché le venisse concesse l’alternativa di potersi integrare migliorando la tecnica di sci, apprendendo tutte le specie di funghi (inutile: lo schizzinosissimo Busca non li mangia), imparando il puncetto, specializzandomi nella morra per appassionanti sfide in alta valle. E invece era solo Miacce e scapini. Scapini e miacce. Ora mi sento vicina la traguardo, e forse questo mi aiuterà a vincere anche la crisi del ventisettesimo anno. Ora niente mi può più fermare… Tranne una cosa: imparare a fare la polenta come nella migliore tradizione valsesiana. Ma non ditelo al Busca…Il mio compleanno è abbastanza vicino.
09 giugno 2006
Geppo risponde (1)
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Domanda
La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?
Yangus Ceruti, Scopa (VC)
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Risposta del Prof. Geppo
I più distratti di voi potrebbero pensare che si tratti di una domanda di stampo filosofico, in realtà la risposta è una razionale banalità. Innanzitutto le due cose non si escludono a vicenda poichè ipoteticamente la vita potrebbe essere un sogno ed essa stessa, essendolo, potrebbe aiutarsi nel migliorarsi. Peccato però che la vita non sia un sogno poichè sappiamo tutti che, come ci insegnano migliaia di cartoni animati, quando si sogna se ti dai un pizzicotto non ti dovrebbe fare male, mentre poco fa per testare questa teoria mi sono provocato dolore. Questo significa che in questo momento io non sto sognando, altrimenti non proverei dolore per il pizzicotto. La prima parte della domanda è quindi generalmente falsa poichè lo è nel mio caso. Potrebbe essere vera soggettivamente, in particolare le persone affette da analgia congenita ovvero quelle persone insensibili al dolore fisico per disturbi del sistema nervoso. Essi facendosi un pizzicotto non proverebbero dolore e non sarebbe possibile scoprire se la loro vita fosse veramente un sogno oppure no. Rimane il fatto che un'affermazione vera soltanto per alcune categorie non può esserlo in assoluto, quindi la risposta alla prima parte è "NO".
08 giugno 2006
Le avventure del piccolo Mignotti (5)
Mignotti le regala fiori, origami e musicassette con compilation calcolate ad hoc e lei risponde sempre con malcelate metafore sessuali che l'inesperto mignotti non riesce a cogliere. Berta ha 11 anni ed un curriculum di esperienze di una trentacinquenne ninfomane. Mignotti ha 10 anni (compiuti da poco) ed il curriculum di esperienze del Busca a vent'anni.
Fatto sta che la Falispa ha già limonato con i suoi compagni Paolo Polenghi, Frollo de Meneghini detto "Parappa the rapper", Bruno Orso detto "Mani di fata" e Giorgio Napolitano detto "Il presidente". Mignotti si rode di gelosia ma è talmente affranto al punto che non riesce nemmeno a combinare uno dei suoi scherzetti ai suoi rivali in amore.Mercoledì prossimo c'è la gita alle grotte di Toirano ed il piccolo Mignotti è riuscito ad aggiudicarsi il posto in Pullman di fianco all'amata scambiandolo con "Il presidente" per il n°1 di Tex appartenente a suo padre. Ha già preparato una poesia da dedicare a Berta sul passo del Turchino e ha messo da parte tutti i suoi vestiti più belli per fare bella figura. Ha persino pulito e messo da parte le sue scarpe da ginnastica preferite, così quando le indosserà ed attaccherà i due strap di velcro formando una "X" sarà un vero superfico.
Adesso sta andando a comprarsi la gommina per pettinarsi i capelli a spazzola.
07 giugno 2006
I consigli alla Didona (2)
Ora, lo so, la guarigione dalla mia crisi passa anche di qui: aumentare l’autostima acquistando abilità al volante. Vi esporrò i miei principali problemi di guida. Sottoponetemi i vostri consigli per migliorarmi.
Premetto che il problema non è la guida in sé, che non mi da alcun problema, bensì alcuni insignificanti problemi di contorno.
1-IL PARCHEGGIO. L’incrollabile certezza che se si chiama paraurti un perché ci sarà mi aiuta nel concludere felicemente i parcheggi più difficili, ma mi pone al contempo, talvolta, problemi etici.
Del famigerato parcheggio ad esse per fortuna in Valsesia si può fare a meno (a tal proposito un ringraziamento particolare a mio padre per avermi svegliato, ai tempi della scuola guida, la domenica mattina alle sette per torturarmi facendomi percorrere più volte via Vittorio Veneto a Borgosesia a uno allora per farmi provare tutti i parcheggi ad esse possibili).
2-IL SORPASSO. Giammai, a meno che non si tratti di Apecross. A meno che l’Apecross non sia truccato.
3-LA RETROMARCIA. Per motivi misteriosi il concetto stesso di retro mi è ostile, la coordinazione (perfetta in tutti gli altri ambiti) si annulla. Destra e sinista, sterzo e controsterzo si confondono. Però con un adeguato training autogeno preventivo ho imparato a cavarmela.
4-GLI SPAZI STRETTI. Ovvero il garage. Già il mio è piccolo e da un parte da su un muro che rende difficoltose le manovre anche ai più abili. I miei due primi tentativi furono così fallimentari che si è scelto di preferire lasciare che la mia macchina trascorra all’addiaccio i freddi inverni valsesiani. (Dai umiliamoci del tutto: la prima volta, col basculante a metà, sentivo strani scricchiolii sospetti e allarmanti che ho poi scoperto cosa esser solo di fronte all’antenna frisee, la seconda volta ho favorito lo scambio di colore tra fiancata e ingresso).
5-LA BENZINA ALL’AUTOMATICO. Dico di amare il vizio e di voler essere servita. In realtà l’automatico mi intimidisce. Una volta mi sono sporcata di benzina. Ho temuto l’epilogo con torcia umana.
6-L’EPISODIO SFORTUNATO. Quello che capita a tutti almeno una volta nella vita. Quello che, in alcuni casi, ti condanna per sempre agli occhi tuoi e degli altri. La macchia indelebile. Quello che da quel giorno mia mamma, -soprannominta comunque da sempre Fifa-blu-di- tutto-ciò-che-ha-ruote-e-motore e non guidante-, se ne sta al mio fianco con un immotivato sguardo terreo attaccata alla maniglia sopra il finestrino come una scimmia al ramo. E’ forse stata colpa mia se mentre aspettavo il pullman per Vercelli tenendo il naso sul cellulare impegnata a mandare messaggini è passato l’autobus per Vallemosso e io come una fessa ci sono salita e un po’ dopo la Guardella ho pensato toh che strana deviazione. Cretina! E’ colpa mia se già provata da questo episodio, scampata all’ autostop con vecchio da aria bavosa, con assoluta necessità e fretta di andare all’Università, e stanca morta per motivi che non vi sto a dire, sono finita, (peraltro a bassa velocità perché sono prudente) in una risaia di Quinto Vercellese. Sarebbe potuto capitare a chiunque.
In conclusione: sono un caso così grave? C’è rimedio? Sono perduta per sempre? Posso io, ex (prima della crisi) ragazza emancipata, sveglia, in gamba, persino sicura di sé, con le mie imperdonabili lacune, frenare l’assalto delle donne al mondo degli uomini? E comunque questo assalto al mondo degli uomini non potevamo farlo in carrozza, in deltaplano, coi pattini a rotelle o chessoio con un comodissimo treno Eurostar?
06 giugno 2006
Tutti sul blog del Busca!
05 giugno 2006
Fuori dal tunnel
04 giugno 2006
L'angolo del vantone
Fatto sta che il grafico de "Edizioni Il Filo" ha trovato su internet una mia foto e mi ha chiesto se poteva usarla per la copertina di un libro. Io gli ho detto:"Va bene, ma me ne mandi una copia". Così se qualcuno di voi trova in libreria "La squadra delle Cròpani" di Pasquale Totaro-Ziella edito da "Il Filo", un libro rosa che parla di una squadra sconclusionata e pezzente (no, non l'inter, ho scritto "pezzente"), sappia che la foto in copertina l'ho fatta io.
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Fine dell'angolo del vantone. La prossima puntata sarà quando qualcun'altro utilizzerà qualcosa di mio per fini pratici (pensavo ad esempio quando utilizzeranno una mia composizione electropop come inno delle olimpiadi).