23 maggio 2006

Geni


C'è un tipo di persone che non capisco, i geni fini a sè stessi. Ci sono un mucchio di persone che sono indubitabilmente geniali nel lavoro, nella scienza ed all'università ed altrettanto indubitabilmente inadeguate in tutto il resto.
La cosa che non capisco è come sia possibile che riescano a risolvere equazioni complicatissime e poi non realizzino cose banali di tutti i giorni (il classico esempio ingegneristico dei calzini bianchi che sono un pugno nell'occhio con i mocassini). Io ho sempre idealmente appoggiato l'utile rispetto al bello, però ci sono situazioni in cui anche il genio si deve uniformare rispetto alla comunità.
Probabilmente non sono abbastanza intelligente per capire oppure mi permetto di giudicare persone che non conosco veramente a fondo però è evidente che qualcosa non quadra. Una persona intelligente deve per forza capire quando la sua superiorità è motivo di attrito o discriminazione (in entrambi i sensi) e, appunto perchè è più intelligente, dovrebbe cercare di 'abbassarsi' a livelli comuni per essere apprezzato e non marcare con più evidenza la sua indiscussa superiorità.
Cosa serve essere un genio se riesci a comunicare veramente solo con i tuoi pari-livello? Sicuramente farai del bene per l'umanità o per l'azienda per cui lavori e magari salverai migliaia di vite umane grazie ad una tua scoperta; ma per il verduriere sotto casa sarai sempre un coglione. A volte mi chiedo di cosa parlasse Einstein quando andava a comprare gli spinaci.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Una volta Pilar ha beccato il suo altezzoso prof di biologia al mercato che chiedeva: "Mi dia un zachètto de curnètt!". Mitico.

Anonimo ha detto...

lasciati dire: quando poi scopri che sei un genio, nasce anche un sentimento di compatimento per gli imbecilli comuni che circolano per le strade. è così che ci allontaniamo, noi geni, dalla società: perché non ci piace, mica perché siamo noi a non piacere. manco ce ne accorgiamo.

ilbusca ha detto...

Aske sei una continua illuminazione, davvero.

Anonimo ha detto...

io quando vado dal verduriere sotto casa gli parlo della vibrazione indotta da un eventuale impatto di protoni sul collimatore che sto progettando...o dell'esistenza del fenomeno dell'elettron cloud...e va che mi da dei consigli mica male, credo che prima o poi gli proporro' di fare cambio di lavoro...anche se la gestione delle scorte di frutta...problema mica da ridere!!!!

Anonimo ha detto...

1)Pensa a Sabin che è morto povero per non brevettare il suo vaccino (e salvare qualche migliaio di vite in più, tagliando i tempi della burocrazia)
2)pensa a "Jimmy il fenomeno", quello che nei film anni 70-80 faceva SEMPRE la parte di un pazzo strabico che urlava frasi senza senso.
3)Pensa a Di Pietro (non il politico, ma il giornalista )che trasmette ogni giorno su Rai 1 "Occhio al Prezzo". Grazie a lui che ti dice quanto costano frutta e verdure freghi il verduriere, l'ortofrutticola e tutto il mercato rionale.