03 maggio 2006

Un obiettivo preciso


Nella vita bisogna porsi degli obiettivi. Questi obiettivi possono essere più o meno difficili da realizzare a seconda di quanto vogliamo impegnarci per sentirci soddisfatti. Ad alcuni basta una vita tranquilla, un buon lavoro ed una famiglia. Altri vogliono tanti soldi. Altri ancora desiderano realizzarsi nel proprio lavoro o vincere uno scudetto allenando l'Inter. Nella mia vita ho fatto tante attività mediocremente senza mai eccellere in niente ma senza nemmeno sfigurare. E' venuto il momento, a quasi 27 anni, di pormi un obiettivo serio. Ci ho pensato a lungo e, dopo aver accantonato le seguenti idee: scrivere un buon libro di fantascienza, formare un gruppo electro-pop e sposare Natalie Imbruglia, ho deciso: voglio vincere il premio Nobel.
Sono andato sul sito del premio Nobel. Dal 1901 danno questo premio internazionale a chi si distingue in uno dei seguenti rami: Fisica, Chimica, Medicina, Letteratura e Pace. Incomprensibilmente nel 1968 la banca di Svezia ha istituito anche il premio Nobel per l'Economia fottendosene di istituirne uno anche per gli ingegneri meccanici. Comunque sia ci sono già 776 persone o enti che hanno vinto il premio Nobel. Perchè io non dovrei esserne in grado? Erano uomini anche loro come me ed io ho dalla mia l'aver fissato l'obiettivo della mia vita su di esso. Voglio dire, almeno è un obiettivo ambizioso che dovrebbe tenermi occupato per un po'.
Una volta fissato l'obiettivo si pongono alcuni problemi non irrilevanti (tutti comunque risolvibili). Visto che non ho ancora combinato nulla di buono nella vita (a parte una laurea, aver trovato una brava ragazza ed aver quasi vinto il campionato di fantacalcio) devo innanzitutto scegliere la categoria. Secondo me (ma se avete altre idee fatemelo sapere) la scelta è facile e la faccio per esclusione. Sono un pessimo mediatore, non so parlare in pubblico e non riesco a mettere d'accordo nessuno. Quello per la pace lo escludo per primo. Quello per la medicina lo accantono in quanto alla vista del sangue svengo ed inoltre è un ambito che non mi interessa. Per la letteratura non sono portato sebbene i miei 6 inizi di romanzo di fantascienza siano molto avvincenti. "Economia" non riesco neppure a pronunciarlo bene. Mi rimangono la chimica e la fisica. Di chimica non so nulla e di fisica poco, però non c'è sangue e sembrano interessanti. Inoltre non è obbligatorio parlare in pubblico. Deciso. Vincerò il Nobel in chimica o in fisica (propendo di più per la seconda).
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PERCHE' CI CREDO :
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- Innanzitutto, Lawrence Bragg lo ha vinto a 25 anni e Raymond Davis Jr. a quasi 88. Ne consegue che se riesco a vivere così a lungo ho ben 60 anni di tempo per provarci.
- C'è gente tipo Marie Curie che ne ha vinti 2 e persino in discipline differenti (uno in chimica e uno in fisica). L. Pauling ne ha vinto uno in chimica e uno per la pace.
- Sono un tipo sveglio.
- Sono un bonario illuso.
- Voglio dimostrare che per la maggior parte delle cose quello che conta veramente è l'impegno e non l'intelligenza fine a se stessa. Chiunque può capire qualsiasi cosa fatta da un altro uomo se si sforza. Questa cosa è diventata un mio comandamento quando mi hanno spiegato come funziona il differenziale automobilistico in curva. Da quel giorno TUTTO ha un senso per me.
- Voglio vantarmi tantissimo al bar con gli amici. Immaginatevi me seduto con Cek che dice che è andato con una bella gnocca, Ceruti che ha appena visto il Milan vincere la decima Champions League, qualche bonsaininja che dice che ha prodotto un video per la7. Poi arriva il Vecchio che ha preso la moto nuova e Darix che è arrivato terzo alla Mera's Cup col bob. A quel punto mi alzo e dico: "Ieri ho vinto il Nobel per la Fisica". Non c'è paragone.
- Volevo visitare la Svezia e se vinco mi pagano il viaggio gratis.
- Dopo ti invitano a Sanremo e magari c'è Elio.
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P.S.
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Se qualcuno lo ha già vinto oppure sa come si fa mi scriva un commento con le istruzioni, grazie.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono sicura che il duro allenamento, di svariate ore al giorno, che stai conducendo a Dragon Quest, sarà la fulgida stella che illuminerà il tuo cammino verso il Nobel. Mica come quella poveraccia di Marie Curie che stava ore e ore chiusa in quel laboratorio..

Anonimo ha detto...

l'anonimo dice: AUGURI

ilbusca ha detto...

Per tua informazione, quando il marito della Curie non era in laboratorio, Marie giocava a Sword of Vermillion su Sega Megadrive

Anonimo ha detto...

io preferirei essere invitato a Sanremo se ci sono i Placebo, almeno magari fanno provare anche a me a spaccare la chitarra sul palco: ho sempre sognato di farlo...

Anonimo ha detto...

Per il Nobel non so che dirti se non "Auguroni".
Per quanto riguarda l'incontrare il buon Stefano Belisari, mi sa che ti potrà venire più facile partecipare alla niova trasmissione di Crozza... li lo incontri di sicuro.

Anonimo ha detto...

Come fare a non dare ragione alla saggia didona, sei un illuso.
Non l'hanno dato a me che ho brevettato "150 modi di fare cose differenti senza mai alzarsi dal divano".

Stefano Belisari è pedè. Nel prossimo weekend esce con un ragazzo di Pila (VC) che ha disdetto una cena dalla Valeria.
Se vuoi incontrarlo...